Politica

Caos armeno al governo: prima se ne lava le mani, poi attacca la Turchia

Il sottosegretario Gozi giudica "inopportuno esprimersi sul genocidio": poche ore e Gentiloni bacchetta Ankara per gli attacchi al Papa

Caos armeno al governo: prima se ne lava le mani, poi attacca la Turchia

Il mondo si spacca sulla questione del genocidio armeno e il governo italiano pensa bene di imitarlo. Prima tace in maniera imbarazzante, poi esce allo scoperto e dice apertis verbis che "non è opportuno prendere posizione". Poi cambia ancora idea e definisce "ingiustificate" le reazioni turche alle parole del Papa.

A gettare la maschera per l'esecutivo è stato il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle politiche Ue Sandro Gozi. Parlando a Omnibus su La7, Gozi ha tentato di giustificare il silenzio del governo sulla questione armena: "Nessun governo si esprime in maniera ufficiale: questo è compito degli storici. Nessun governo europeo si lancia su questi temi, i parlamenti europei si sono espressi, i governi no".

"Per noi che facciamo politica è meglio guardare ai problemi di oggi della politica. E con il governo della Turchia - ha ricordato Gozi- siamo impegnati a parlare di democrazia, diritti umani e di minoranze. Riteniamo che il dialogo e il negoziato servono a risolvere questi problemi e non il muro contro muro, ricordo quando i rapporti ed europei erano migliori abbiamo risolto il problema della minoranza curda e anche le minoranze cristiane che vivono a Istanbul. Le parole del Papa irritano moltissimo Ankara. È la solita e importante questione della lettura della storia, non esiste una lettura storica assoluta e la lettura della storia crea forti divisioni."

Certo, "a titolo personale" Gozi ammette che parlare di "genocidio degli armeni" sarebbe opportuno. Ma solo a titolo personale. Il governo è bene che non prenda posizione.

Passano poche ore ed ecco che il sottosegretario è clamorosamente smentito dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che parlando da Barcellona definisce "ingiustificate" le ire turche contro il Vaticano.

"L'Italia - spiega - il titolare della Farnesina - ha più volte espresso solidarietà e vicinanza al popolo e al governo armeno per la violenza e le sofferenze che sono state loro inflitti cento anni fa.

Quanto al riconoscimento giuridico del genocidio abbiamo sempre invitato i due Paesi, Turchia e Armenia amici dell'Italia, a dialogare."

Commenti