Politica

Governo italiano accusato da ong di "freddezza" verso i migranti

Medici senza Frontiere e Sos Méditerranée criticano il Governo italiano per la “freddezza” con cui quest’ultimo starebbe assistendo all’aumento delle morti di migranti nel Mediterraneo

Governo italiano accusato da ong di "freddezza" verso i migranti

Il Governo italiano è stato accusato da Medici senza Frontiere (Msf) e da Sos Méditerranée di avere adottato con "freddezza" decisioni destinate a fare “balzare alle stelle” il numero di migranti morti nel Mediterraneo. In particolare, il provvedimento che ha disposto la chiusura dei porti alle imbarcazioni delle ong è stato additato dalle due associazioni come una scelta “dalle conseguenze mortali”.

Karline Kleijer, responsabile delle emergenze per Msf, ha evidenziato il dato relativo ai naufragi verificatisi nelle ultime quattro settimane. I profughi annegati nel Mediterraneo sarebbero finora più di 600 e i decessi sarebbero dovuti alla “linea dura” in ambito migratorio sposata recentemente dalle Cancellerie europee. Il Governo italiano è stato accusato dall’esponente della ong di avere dato inizio alla “stagione del cinismo”. La Kleijer ha duramente condannato i provvedimenti adottati dalle autorità di Roma: “È un vero e proprio oltraggio. È inaccettabile che un Paese membro dell’Unione europea prenda con tanta freddezza decisioni destinate a lasciare in balia delle onde donne e bambini. Invece di contrastare l’attività di soccorso promossa dalle organizzazioni umanitarie, il Governo italiano dovrebbe collaborare con queste ultime al fine di salvare i disperati in fuga dalla guerra”. Sophie Beau, vice presidente di Sos Méditerranée, ha definito “letale” la scelta di Roma di chiudere i porti alle navi delle ong. Tale chiusura è stata disposta dal Ministro Salvini pochi giorni dopo il suo insediamento al fine di ridurre gli sbarchi sulle coste della penisola. La Beau, in merito alle conseguenze derivanti dal provvedimento, ha affermato: “La decisione politica di interdire i porti alle persone soccorse in mare e la totale confusione creata nel Mediterraneo centrale hanno aumentato la mortalità sulla rotta migratoria più pericolosa al mondo”. La vice presidente di Sos Méditerranée ha quindi esortato gli Stati Ue a conformarsi ai principi sanciti dalle convenzioni internazionali sui diritti umani: “L’Europa ha la responsabilità di queste morti sulla propria coscienza. I Governi europei devono reagire immediatamente e garantire che il diritto internazionale marittimo e umanitario, che prescrive l’obbligo del soccorso in mare, sia pienamente rispettato”.

Quasi 650mila profughi sarebbero sbarcati, dal 2014, sulle coste italiane. Nonostante i tentativi del Governo Conte di imporre limiti ai flussi migratori, i trafficanti di esseri umani continuano a indirizzare verso la penisola imbarcazioni cariche di disperati.

L’estate, il bel tempo e il mare calmo rischiano di moltiplicare i barconi in partenza dalla Libia e diretti nel “Belpaese”.

Commenti