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Il governo più illiberale di sempre

Il governo più illiberale di sempre

La manifestazione popolare di sabato sarà una manifestazione per la libertà, quella della persona e della famiglia, quella politica, quella economica e sociale, quella della nostra nazione, contro il governo più illiberale e più spostato a sinistra da quando c'è la Seconda Repubblica.

Il decalogo delle minacce alla libertà è di chiara evidenza.

1 La riforma della giustizia del ministro Bonafede è contro il primo canone del diritto penale di Cesare Beccaria per cui col diritto penale noi ci togliamo un po' di libertà personale per averne di più.

2 Per il suo costrutto ambizioso e nebuloso toglie libertà economica e complica il diritto fallimentare, il contenzioso fiscale, amministrativo e commerciale.

3 Con il taglio delle sovvenzioni statali agli enti locali il governo crea le premesse dell'aumento della pressione fiscale e pseudo tariffaria, in particolare di quella patrimoniale.

4 Con le cosiddette tasse verdi e tasse etiche slegate da ogni strategia di tutela dell'ambiente, si aumentano le accise e poiché l'Iva colpisce i prezzi comprensivi di accise, si aumenta anche la pressione dell'Iva.

5 Con la manipolazione di quota 100, si va contro la libertà di andare in pensione prima, con una minor pensione.

6 Con la lotta all'uso della moneta contante si viola la libertà monetaria, che consiste nella possibilità di usare le banconote, mentre la patologia delle operazioni in nero nasce da cause perverse, in gran parte create dallo stato iper dirigista. Bisognerebbe eliminare quelle cause, non rincarare l'uso del contante. Fra queste cause, campeggiano l'iper dirigismo che ha ingessato il mercato del lavoro, con l'abrogazione della legge Biagi, il divieto ai contratti di lavoro aziendali e regionali in deroga a quelli nazionali tipizzati con i Jobs Act e poi con il dl Dignità; e l'eccesso di progressività dell'Irpef che fa fuggire il lavoro qualificato all'estero. È un grave errore bocciare la flat tax ragionevole, introdotta a tappe, che mira a ridurre il costo del lavoro dipendente qualificato, e il lavoro autonomo della piccola impresa personale.

7 Con il reddito di cittadinanza premiano il non lavoro anziché la produttività

8 Il lavoro nero e l'illegalità che generano abusi nell'uso del contate sono fomentati dalla presenza di stranieri illegali. L'estensione della concessione del reddito di cittadinanza che il governo progetta li aumenterebbe ancora

9 Con la mancata riduzione delle spese pubbliche e con il conseguente aumento sia delle tasse che del deficit per finanziare le spese correnti anziché gli investimenti si bloccano la crescita del Pil e della produttività. Esse, invece, hanno bisogno di meno tasse, meno spese correnti, più investimenti

10 Di fronte al problema dell'eccidio di curdi e al rischio di ondate di profughi

si limitano a suggerire il blocco della vendita di armi alla Turchia che ne ha già abbastanza per sterminarli, mentre urge una nuova politica della sicurezza.

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