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Governo, Di Stefano: "Se Rousseau boccia l'accordo ci tiriamo indietro"

L'ex sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano, scende in campo per il "sì" al Pd. Ma avverte: "Se gli iscritti sulla piattaforma Rousseau bocciano l'accordo ci tiriamo indietro"

Governo, Di Stefano: "Se Rousseau boccia l'accordo ci tiriamo indietro"

La nascita del nuovo governo giallo-rosso è appesa ad un filo. A consacrare l’inedita alleanza tra M5S e Pd a Palazzo Chigi sarà il voto degli iscritti sulla piattaforma Rousseau. Ad anticipare che la consultazione di domani avrebbe avuto valore vincolante era stato, nei giorni scorsi, il leader dei pentastellati, Luigi Di Maio. E a ribadirlo oggi è anche un altro big del Movimento, Manlio Di Stefano.

Se nel voto di domani dovesse prevalere il no “vorrà dire che i nostri iscritti e i nostri elettori non sono d'accordo con questo accordo, e quindi noi ci tiriamo indietro”, ha annunciato ai microfoni di SkyTg24. A maggio del 2018 il contratto di governo tra M5S e Lega fu ratificato con un plebiscito dei circa 45mila votanti. Ma l'esito delle votazioni stavolta appare incerto. “Per quello che riesco a seguire sui miei social, direi che c'è molto malcontento – ammette - ma è anche vero che domani queste persone avranno modo di visionare il programma e l'accordo e quindi si faranno un'idea più precisa”. Insomma a far sperare i sostenitori del patto con Zingaretti c'è la bontà del programma, che dovrebbe prevalere sulla paura di “mettersi nelle mani” del Pd.

Per questo l’ex sottosegretario agli Esteri è convinto dell’esito positivo del referendum. Un governo con i Dem, assicura sui social, “garantisce comunque continuità sulle cose buone già fatte, anche in tema di immigrazione, ma inserisce una forte spinta sui nostri temi storici come l'economia circolare, la green economy, il taglio ai costi della politica e gli aiuti alle famiglie”. In prima linea per il sì, il politico grillino è convinto, inoltre, che il Movimento “continuerà ad avere la maggioranza netta dei ministeri indirizzando quindi in modo netto le politiche del governo”. Giuseppe Conte presidente del Consiglio, rimarca Di Stefano in un post su Facebook, è una garanzia per la conclusione dell'iter “di buona parte dei provvedimenti già avviati”.

Altrimenti, mette in guardia gli elettori, il rischio, “stando ai sondaggi attuali”, è quello di consegnare il Paese al trio Salvini-Berlusconi-Meloni.

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