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Gps sulle divise dei figli. La scuola non sfugge al controllo di Pechino

I localizzatori montati sui grembiuli degli studenti: «Così non salteranno le lezioni»

Gps sulle divise dei figli. La scuola non sfugge al controllo di Pechino

Controllare tutto, controllare i figli. Sembra quasi di immergersi in Black Mirror, dove tutti sono tracciati e riconoscibili. Distopia, contrario di utopia. Sembra anche di riconoscere un po' il mondo di 1984, con il Grande Fratello e i suoi occhi a teleschermo puntati sulla vita di tutti i cittadini in un mondo diverso dal nostro con un unico Partito. Invece siamo nel nostro mondo e le novità vengono dalla Cina. Arrivano le uniformi con Gps per tracciare i figli a scuola. In nove scuole nella provincia di Guizhou e due nella regione autonoma di Guangxi Zhuang sono state introdotte «divise intelligenti», equipaggiate con localizzatori Gps, sviluppati dallo studio Guizhou Guanyu Technology di Guiyang. Le motivazioni ufficiali? Assicurarsi che gli studenti non saltino le lezioni e confermare ai genitori la presenza dei figli, sicurezza.

Come funziona? Quando gli studenti entrano a scuola, insieme a un breve video visionabile dai genitori attraverso un app, vengono registrate ora e data. Il nome dello studente e le informazioni sulla classe sono immediatamente disponibili allo staff della scuola e ai genitori. Saltare le lezioni o addormentarsi in classe farebbe partire un allarme. Poi c'è anche il riconoscimento facciale all'ingresso della scuola, che permette di non ingannare il sistema e fa sì che ogni divisa venga indossata dallo studente giusto. Ogni studente ha quattro divise, dotate di due chip nelle spalle: due per l'estate e due per l'inverno. Il costo complessivo delle uniformi si aggira intorno ai 320 yuan. Cambiando in valuta nostrana, circa 41 euro: un prezzo che non si discosta di molto rispetto a quello di normali divise. Da un mese, secondo il giornale Global Times, più di 100 studenti stanno indossando le divise tech, che sono lavabili: resistono a 150 gradi e a 500 lavaggi. Se da un certo punto di vista questa decisione appare anche saggia e giusta in termini di sicurezza, dall'altro si evidenzia inevitabilmente un eccesso di controllo. Anche se, Zhao Shengyong, il padre di uno studente di primo grado della Xiuwen High School, a China Daily, si dice «soddisfatto delle divise». Certo, non è dello stesso parere Ma Chu Zhaohui, ricercatore senior presso l'Istituto nazionale delle scienze dell'educazione, che ha sollevato problemi sulla salute psicologica di studenti monitorati in giovane età.

Sorveglianza onnisciente, parte del programma di monitoraggio dello Stato? Certo, viene naturale porsi questa domanda. La società produttrice è orgogliosa di partecipare alle sfide tecnologiche del governo cinese. E il governo cinese presenta questa cosa come un grande progresso innovativo: il ministero della Pubblica Istruzione due anni fa aveva promosso un piano quinquennale di «campus intelligenti». E non si tratterebbe neanche dell'unica pratica di sorveglianza: un liceo di Hangzhou aveva già aperto la strada all'uso della tecnologia di riconoscimento facciale per l'acquisto del pranzo con un sistema chiamato Smart Dining Hall 3.0. Ma c'è anche il software Watrix, diffuso nelle città, in grado di riconoscere l'ID delle persone dalla camminata. Dopo aver appreso del sistema di credito sociale cinese - sistema a punti stile Black Mirror - e le liste nere in cui si può finire, non ci si deve stupire più di nulla.

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