Politica

Il gran Prix della moda L'adrenalina di Hilfiger corre in blu e rosso

Domina il bianco assoluto con la Biagiotti Tessuti tecnici (anche formali) per Eleventy

Lucia Serlenga

Eccitazione, rischio, adrenalina: ieri sera alcuni tra gli oltre duemila ospiti alla sfilata di Tommy Hilfigher hanno potuto calarsi nelle atmosfere della Formula 1, misurarsi nella velocità del cambio delle gomme grazie al F1 Race Simulator e al F1 Pitstop Challenge concessi dalla Mercedes AMG Petronas Motorsport. E mentre nella testa passano le immagini di Rush,il film che racconta l'estrema rivalità fra James Hunt e Niki Lauda, tra i fan del mitico stilista americano si accende il desiderio di ordinare nell'immediato e con il sistema di vendita see now buy now gli outfit della Hilfigher Collection e della capsule TommyXGigi realizzata con la top model Gigi Hadid. «Sono molto onorato di essere a Milano fra i grandi del made in Italy, Armani, Versace, Gucci, Missoni, Ferragamo» dichiara il designer che con l'evento Tommynow Drive porta in primo le chance offerte dalle nuove tecnologie e manda in pista un Gran Prix di pezzi di moda per lui e per lei ispirati allo stile racing. Fra i tanti, i bellissimi giubbotti in tessuti tecnici, giacche a vento con visiera incorporata, costumi da bagno, felpe streetwear in colori block e perfecto di pelle, la mitica giacca dei motociclisti. Insomma l'adrenalina scorre a fiumi nella sfilata esperienziale che celebra realtà aumentata e nuove esperienze d'acquisto. Un vento di energia positiva soffia, insomma, su tutte le collezioni che si muovono sul filo dell'innovazione. Per esempio Eleventy che nell'ottica di Paolo Zuntini, direttore creativo della linea femminile del brand, sente una perfetta affinità con il mondo dello sport e manda in scena una declinazione di tessuti tecnici utilizzati anche in occasioni più formali. «Punto di partenza è una bellissima giacca doppiopetto a sei bottoni. Da coordinare con quelle soluzioni che consentono a ogni donna di esprimere la propria personalità» dice il designer parlando di pantalonacci con coulisse in vita che si possono arrotolare a piacimento confezionati in molti tessuti compresa la flanella stretch, di lunghi gilet di shearling, di felpe ricamate con canottiglie e di piumini peso piuma. Tra i pezzi bon ton, un cappottino blu in lana superlight con fiocco annodato. Adrenalina in bianco assoluto per tutta la prima parte della collezione Laura Biagiotti disegnata dalla figlia Lavinia. Incantevole, infatti, è apparsa la combinazione di autfit lussuosi quanto moderni: cappe e cappottini in tessuti double, tubini e pantaloni confortevoli, maglie e abiti a treccia talvolta dipinta a mano con effetto di chiaroscuro, cappotti di panno con stampe in 3D su vestitini di chiffon. Fra tutte queste meraviglie, un nuovo pezzo di culto ruba la scena: è la ragnatela di cashmere che esprime la sua rivoluzionaria impalpabilità in composizioni di pezzi sovrapponibili e intercambiabili, perfetti per la vita di una donna contemporanea. Il finale si accende di sensualità con i tubini di cashmere neri illuminati dai bagliori degli strass. «Milano si è post modernizzata per cui mi è naturale guardare allo street style ma anche allo sportswear» dice Gaia Trussardi direttore creativo della maison del levriero mostrando un adrenalinico moodboard dove campeggia la scritta «Postmilanesismo».

Un concetto che arriva dai giovani sperimentatori di una moda fluida, fatta di elementi basici come i cappotti magari in pelle da guanto intrecciata a disegni tartan, gonne pencil con immenso spacco, blazer sartoriali e i pantaloni di linea perfetta.

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