Politica

Grande marcia al confine con Israele: un morto

Fiamma Nirenstein

Per ora non è guerra: i feriti sono alcune decine, un morto dalla parte palestinese. La giornata di pioggia, freddo, il sole bianco dietro le nuvole e sabbia che aleggia nel cielo del Medio Oriente, poteva essere sanguinosa. Israele ha passato il sabato festivo in attesa. Hamas ha deciso che poteva accontentarsi dei suoi 40mila dimostranti, uomini donne e bambini tutti ammassati, anche dopo le improvvise rivolte interne dei giorni scorsi, ai suoi comandi. La scena ha mostrato i leader Ismail Haniye e Yahya Sinwar baldanzosi insieme ai loro militanti. E adesso è tutto nelle mani di una riluttante delegazione egiziana che sabato ha tenuto ferma Hamas e ieri è andata a parlamentare con Israele. Certo il presidente Sisi non si fida di Hamas, parte della Fratellanza Musulmana che lo odia: ma la mediazione ha un valore internazionale evidente.

Il 9 qui ci sono le elezioni, Netanyahu vuole evitare che scoppi una guerra, e per l'Egitto la competizione vincente con lo sponsor di Hamas, il Qatar, gli mantiene il ruolo di primato diplomatico. Hamas ha dato il via al round di scontri lunedì. Bombardando alle fondamenta una casa di Moshmoret nel centro di Israele e poi seguitando coi missili ogni notte; Israele ha risposto bombardando Gaza, stando però attenta a non creare situazioni estreme in cui Hamas, in bilico a causa della sua permanente crisi economica, dovesse vendicarsi con grandi attentati. Così Sinwar ha voluto suggellare il nuovo round dimostrando il suo controllo: ha portato sul confine la gente da almeno 38 cittadine della striscia con autobus, auto, mezzi di fortuna. Una massa enorme punteggiata di rosso, il servizio d'ordine che aveva avuto l'indicazione di indossare quel colore guidava drappelli all'assalto e alla ritirata. Il «Giorno della Terra» è stato celebrato insieme a un anno dall'inizio dalla invenzione strategica di Sinwar, «La marcia del ritorno», che ha usato gli aquiloni incendiari per bruciare centinaia di ettari e terrorizzare i cittadini. Poi sono tornati i missili. Ieri i gruppi di militanti si staccavano con bandiere ed esplosivi, coltelli e pietre gruppi che a un segnale correvano verso il recinto di sicurezza. Di là rispondevano con soldati, tiratori scelti, unità speciali, carri armati e mezzi corazzati. Nelle prossime ore si capirà se la relativa calma di ieri è gestibile da Hamas mentre la gente protesta per la miseria e l'oppressione. Le forze militari restano all'erta.

Hamas ha missili che possono colpire Israele, e la popolazione chiede di essere difesa.

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