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Grexit del calcio, stop a tutte le gare

"Club e nazionale via dalle competizioni senza periodo di grazia". Decisione a giugno

Grexit del calcio, stop a tutte le gare

Atene Ciò che non è riuscito alla troika potrebbe riuscire alla Fifa. La Grexit del pallone minaccia il calcio ellenico, compresa nazionale maggiore e squadre di club, con un danno economico che il paese proprio non potrebbe permettersi ora che sta vedendo un filo di luce in fondo al tunnel.

La commissione della Federazione internazionale di Calcio istituita lo scorso luglio per monitorare la federazione calcistica di Atene, nel suo rapporto alla Fifa scrive testualmente che i club calcistici ellenici e la stessa nazionale dovrebbero essere esclusi dalle competizioni internazionali, senza alcuna sospensione o «periodo di grazia».

Le parole di Herbert Kumpel non lasciano spazio a trattative: Atene paga l'insoddisfazione rispetto al piano presentato dalla Federazione calcistica greca (Epo) e dal suo numero uno Vangelis Grammenos, durante il loro incontro ad Atene avvenuto tre settimane fa. Non solo gli scontri in campo, costanti negli ultimi anni che sono costati svariate interruzioni del campionato, ma soprattutto l'episodio legato al presidente del Paok Salonicco e sodale di Tsipras, Ivan Savvides, che ha minaccato l'arbitro con una pistola poche settimane fa, «guadagnandosi» tre anni di inibizione, ma con un danno di immagine incalcolabile per il sistema calcistico greco.

In particolare Kumpel annuncia, in una missiva datata 27 marzo 2018, di aver suggerito l'esclusione del calcio greco a causa della violenza che è vista come fumo negli occhi «a livello internazionale», corroborata dall'atteggiamento della Corte dei conti, dai ritardi della giustizia greca, e soprattutto dalla certezza che le raccomandazioni del «Comitato di monitoraggio» per l'Epa che non sono state attuate.

L'unica consolazione per la Grecia è che la lettera non sarà valutata dal Comitato Fifa per gli Affari di emergenza, che avrebbe comportato una decisione con effetto immediato, ma dal Comitato Federazione-Stati che deciderà entro il prossimo mese di giugno. Quindi anche se c'è tempo per tentare di apportare modifiche, i margini sono comunque ristretti.

Nel mezzo il caos che è stato prodotto per sponsor, diritti televisivi e contratti delle società che in questo modo perderanno molti utili per via di una situazione che nessun governo ha sanato. Tra l'altro fino a pochi anni fa la politica greca era finita sotto accusa dall'allora leader di Syriza all'opposizione per aver lasciato correre una situazione in cui la commistione tra finanza, malaffare sport era causa di tutto. Dinamiche che erano anche finite nei romanzi del giallista Petros Markaris, il Montalbano dell'Acropoli, pubblicati in Italia da Bompiani e La Nave di Teseo.

Ma oggi si scopre che proprio uno degli imprenditori più in vista nel paese, Savvides, vicinissimo a Tsipras e che ha centrato l'obiettivo di una privatizzazione strategica come il porto di Salonicco, è quello che potrebbe far perdere al calcio greco la partecipazione a eventi internazionali come Mondiali, Europei e coppe.

twitter@FDepalo

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