Politica

Grillo si riprende il Movimento «Capo politico a tempo pieno»

Il leader a Palermo congela il direttorio e invoca «sana sobrietà»: «Subito un regolamento per andare in tv»

Pier Francesco Borgia

Roma Beppe Grillo arriva a Palermo per riprendersi il Movimento. E lo fa prima ancora che la kermesse del Foro Italico abbia inizio. Girando per gli stand ancora in allestimento parla quasi a ruota libera, incalzato dai cronisti che non gli scontano nulla. Però, a differenza delle ultime uscite pubbliche romane, questa volta il comico genovese parla. È facondo anche nel dare dettagli del Movimento che verrà. Snocciola programmi, idee, e gli scappa anche qualche diktat. Però è chiaro fin dalle prime ore di questa giornata palermitana che il Movimento sta cambiando passo. A sorpresa, tra l'altro, la scaletta annunciata cambia all'ultimo minuto ed è proprio lui, Grillo, a salire per primo sul palco.

Grillo, insomma, è tornato in sella. «Basta faide interne» è il sottotesto quando annuncia che è lui il capo politico del movimento. «Alla fine è una persona che deve decidere. E quella persona ora sono io». Prima poteva condividere il peso di questa responsabilità con Casaleggio, dice. Ora è solo. Ammette errori («Possiamo anche aver fatto qualche piccolo sbaglio, benissimo. Non siamo professionisti») ma si autoassolve. E soprattutto il direttorio è delegittimato anche dal punto di vista mediatico. Grillo annuncia già per la prossima settimana la nascita di un regolamento interno per le apparizioni televisive. «In tv andranno tutti quei rappresentanti del Movimento che avranno qualcosa da dire».

Il ritorno di Grillo sulla ribalta rappresenta anche, se non soprattutto, la forte determinazione a trovare una linea politica netta, dopo che negli ultimi mesi le diverse anime del Movimento avevano dato l'impressione di un'«ideologia liquida», capace di includere tutto e il contrario di tutto. E il nuovo Grillo indossa l'abito del conservatore. «Dobbiamo dire no. Oggi dire no è la più alta forma di politica». Ovviamente cita il rifiuto a candidare Roma per le Olimpiadi del 2024, ma anche il No al referendum e poi tanti altri no. Fino a quelli che dovrebbero dirsi i singoli di fronte a un sopruso o un abuso nella vita di tutti i giorni. Insomma, spiega, «dobbiamo tornare a una sana sobrietà» aggiunge. Quindi ampio spazio (ieri pomeriggio pioggia permettendo) a interventi su ambiente ed energia rinnovabile. Temi da sempre cari al movimento. I dioscuri grillini (Di Maio e Di Battista) se pur «diminuiti nel loro ruolo politico fanno buon viso. Di Battista mostra ottimismo: «Le nostre piazze sono piene ma non militarizzate come quelle di Renzi». E sul cambiamento imposto da Grillo commenta evasivo: «Il Movimento è diventato talmente di massa che è normale sia in continua evoluzione». Di Maio si sfila del tutto. Ieri è stato il giorno di Grillo e va bene così. Tra le stelle in ascesa, però, brilla Chiara Appendino. La sindaca di Torino viene accolta con cori da stadio al Foro Italico palermitano. Ma è soprattutto nella sua gestione dei giornalisti che la Appendino mostra capacità notevoli. Liquida senza imbarazzo e senza scivoloni la domanda-trappola su Pizzarotti («Sono stata tutto il giorno con il presidente Mattarella, non sono al corrente di ciò che ha detto) e sulla Raggi («Tutte le città sono difficili da governare»). Non sfugge, poi, il significato della scelta di tenere la kermesse in terra siciliana. È qui, infatti, che verrà misurata a breve la validità di questa «sterzata» conservatrice. La primavera prossima si svolgeranno le elezioni regionali.

Grillo, al riguardo, ostenta sicurezza: «Tanto Crocetta si autoelimina da solo».

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