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Grillo stronca la rivolta M5s: "Voteremo il sistema tedesco"

Un post del leader spegne il dissenso interno: "Ha deciso il voto online". Ma in realtà blinda l'intesa con Pd e Fi

Grillo stronca la rivolta M5s: "Voteremo il sistema tedesco"

Basta un post di Grillo sul suo blog, con cui il leader M5S di fatto blinda la legge elettorale e mette una pietra sopra le perplessità manifestate nei giorni scorsi da alcuni suoi parlamentari, per far tornare il buon umore a Renzi, che nelle ultime ore, anche al ricevimento nei giardini del Quirinale, aveva manifestato timori sulla tenuta dell'accordo.

«Il Movimento 5 Stelle chiede di andare al voto il 4 dicembre e sin da allora abbiamo proposto di approvare una legge elettorale costituzionale che permettesse di farlo. Prima era il Legalicum, ora è il modello tedesco, votato a stragrande maggioranza dai nostri iscritti. I portavoce del Movimento devono rispettare questo mandato perché il testo depositato in commissione corrisponde al sistema votato dai nostri iscritti: proporzionale con 5 per cento di sbarramento e divisione tra seggi proporzionali e collegi uninominali con predominanza dei primi per assegnare i seggi», scrive Grillo. E con questo stoppa i dissensi mettendo a tacere la pasionaria Paola Taverna, che evocava un ritorno alla logica del Porcellum, e tutti quegli ortodossi, tra cui Roberto Fico, a cui questa legge proposta dal Pd non piace, perché non garantisce la rappresentatività e rinnega molte loro battaglie. Ma il popolo della rete qualche giorno fa si è espresso a favore del sistema elettorale secondo il modello tedesco e il leader dei pentastellati deve tenerne conto. Di più. Avverte che i parlamentari del Movimento dovranno continuare a votare a favore del testo anche nel caso in cui gli altri partiti dovessero modificare l'accordo perché gli iscritti «hanno e avranno sempre l'ultima parola» e quello che conta è «garantire al Paese di avere una legge elettorale costituzionale, non il Verdinellum». Dunque avanti tutta, anche se le differenze con il modello tedesco ci sono e se il loro proporzionale «non è il nostro modello ideale». Per questo servono «alcuni correttivi di governabilità», in modo da evitare il grande inciucio post elettorale. «Correttivi - scrive Grillo - che potrebbero permettere ad un solo partito di avere la maggioranza dei seggi in Parlamento raggiungendo circa il 40 per cento dei voti. Il proporzionale tedesco ha garantito alla Merkel il 49 per cento dei seggi con il 41 per cento dei voti. Noi vogliamo qualcosa di più per favorire ulteriormente la governabilità». L'obiettivo del comico genovese è quello di rendere il modello tedesco «ancora più democratico», se così sarà nessun portavoce «potrà esimersi dallo schiacciare il pulsante verde in Parlamento». Luigi Di Maio è pronto a spingerlo quel pulsante. «C'è una trattativa in corso in Commissione perché l'obiettivo è andare a votare il più presto possibile e andarci con una legge costituzionale», dice il vicepresidente della Camera.

Anche la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi è ottimista: «Io sono sempre fiduciosa e spero che l'accordo tra i tre principali partiti possa avere un esito favorevole». Oggi si presentano i sub-emendamenti in commissione e si comincerà a votare.

Nelle prossime ore, dunque, si capirà se l'intesa tra Pd, Fi e M5s reggerà.

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