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La guerra di Segrate non finisce mai: "Repubblica" deve risarcire Mediaset

Sul sito del quotidiano i filmati del Biscione: pagherà 250mila euro

La guerra di Segrate non finisce mai: "Repubblica" deve risarcire Mediaset

Milano - È un sorta di post scriptum giudiziario, una di quelle scene che a volte nei film vengono piazzate dopo i titoli di coda, e che vede solo chi non si è ancora alzato dalla poltrona: e che a volte invitano a rileggere il senso dell'intera storia. La guerra pluridecennale tra Repubblica e Mediaset, tra gli imperi editoriali di Carlo De Benedetti e Silvio Berlusconi, si arricchisce di un nuovo capitolo, dopo la guerra di Segrate del 1990 e i suoi postumi, megarisarcimento compreso, del 2009. Stavolta a soccombere è Repubblica, ed è una sconfitta interessante perché è tutta calata non nel passato ma nella modernità, nei problemi complessi che l'evoluzione di Internet crea nel rapporto tra chi inventa contenuti, tra chi sforza l'intelletto, e chi fa i soldi scaraventandoli nell'iperspazio del web.

Detto in soldoni: Repubblica è stata condannata dal tribunale di Roma per avere pubblicato sul suo sito internet illegalmente e senza scucire un euro contenuti che non le appartenevano. Contenuti che hanno aumentato i clic, e di conseguenze rafforzato l'appeal economico e pubblicitario: peccato che fossero pubblicati a sbafo, violando i diritti del loro proprietario, ovvero Rti, che altro non è che il braccio operativo di Mediaset. Per questo il Biscione chiese a Repubblica che i video venissero rimossi, o almeno che venisse versata una congrua contropartita. Niente da fare. Così si lo scontro si è trasferito nelle aule di giustizia, ed è sfociato, dopo un processo durato quattro anni, nella sentenza che ieri - su ordine dei giudici e a spese di Repubblica - compare sulle pagine di due quotidiani: l'Editoriale l'Espresso, casa editrice del quotidiano e del sito, viene dichiarata responsabile di avere violati i diritti di Rti, nonché di concorrenza sleale, e condannata a versare 250mila euro di risarcimento, nonché altri mille euro per ogni giorno di ritardo nella rimozione dei contenuti dai portali e per ogni altra pubblicazione illecita in futuro.

Ma quali erano i video di cui Repubblica si era appropriata? Nella richiesta di danni presentata dai legali di Mediaset si indicano ben 127 casi di spezzoni illegalmente piazzati sul sito del quotidiano, per un totale di circa 329 minuti. A fare gola a Repubblica erano i prodotti top di Rti, come Le Iene, ma anche programmi decisamente più popolari come Zelig, il Checco Zalone Show e il Grande Fratello, e così pure la Telefonata di Belpietro, e pure il Tg4 e Studio Aperto. A firmare la sentenza è stato il giudice Tommaso Marvasi, che due anni fa si era dovuto occupare dello stesso tema in una causa dall'importo ben maggiore, intentata da Mediaset a Youtube e Google.

Il Biscione aveva chiesto mezzo miliardo di risarcimento, ma alla vigilia della sentenza le parti trovarono un accordo.

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