Politica

Guerriglia contro Uber I tassisti incendiano Parigi

I manifestanti hanno bloccato strade e bruciato pneumatici. Scioperi anche in Italia, Belgio, Svizzera e Spagna

Francesco De RemigisAlmeno venti fermi, ieri in Francia, dopo quella che è stata definita dalla prefettura una giornata di guerriglia alle porte di Parigi e di protesta a Tolosa e Marsiglia.In strada, a bloccare le arterie più trafficate, i tassisti, che hanno aderito al 99% alla manifestazione proclamata dal sindacato.Ce l'hanno con il governo socialista, ma anche con i cittadini che scelgono la concorrenza: le auto con conducente (Vtc) e soprattutto il servizio offerto da Uber. Nei due punti più caldi delle manifestazioni della capitale francese, a Porte Maillot e all'aeroporto di Orly, centinaia di agenti in tenuta antisommossa sono intervenuti intorno a mezzogiorno. Prima nei pressi del Palazzo dei Congressi. Poi negli accessi degli aeroporti di Orly e Charles de Gaulle, dov'era stato impedito il transito anche alle navette.I manifestanti avevano bloccato le strade con i veicoli. Al primo accenno di sgombero hanno bruciato pneumatici e cassonetti della spazzatura.Nuvole di fumo e tensioni non solo con le forze dell'ordine: a Orly un automobilista ha provato a forzare i blocchi provocando un incidente con due feriti.Ma cosa chiedono, i manifestanti? Anzitutto il divieto di libera circolazione in città per i cosiddetti «veicoli con conducente», e in particolare quelli che operano con la piattaforma Uber. Ma anche il divieto, per la concorrenza, di recarsi negli aeroporti in cerca di clienti, perché in realtà potrebbero offrire il servizio solo su prenotazione. Per il presidente della ditta Taxis G7, Serge Metz, in sei mesi (data dell'ultimo sciopero altrettanto violento) gli incassi sono scesi del 30%. Più netta la Confederazione generale del lavoro, che scrive: «Se lo Stato è incapace di far applicare la legge, sopprima i Vtc o indennizzi i taxi».A poco è valso l'annuncio del segretario di Stato ai Trasporti Alain Vidalies, alla vigilia della protesta: intensificheremo i controlli, in particolare contro i Vtc che compiono pratiche vietate, aveva detto. L'intento di non trasformare la rivendicazione di categoria in una guerriglia non è riuscito: fuoco in diversi punti dell'autostrada che circonda la capitale francese; oggetti lanciati contro le forze dell'ordine e contro chiunque cercasse di forzare il blocco. Gli arresti di Porte Maillot sono scattati quando, per interrompere il traffico, i tassisti (2.100 ieri a Parigi, dice la prefettura) hanno cominciato a scagliare anche pietre.Sei ore per ristabilire la circolazione attorno all'anello stradale che circonda Parigi. Una ventina gli arresti per «porto d'armi, incendi e violenze» bollate dal premier Manuel Valls come «inammissibili» in una giornata di scioperi e proteste anche per controllori di volo, insegnanti e funzionari pubblici. La protesta che punta il dito contro «l'abusivismo nel settore e la multinazionale americana»si è fatta sentire ieri anche nel nostro Paese . Nel mirino anche la politica, con alcuni emendamenti in discussione da oggi in commissione al Senato. A Roma i tassisti, riuniti in piazza Santi Apostoli, hanno appeso uno striscione con la scritta «Questo è l'inizio, continua la battaglia». Mobilitazioni anche a Torino, Firenze.

Proteste anche in Italia, Belgio, Svizzera, Spagna e Regno Unito.

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