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Hai salvato vite umane? Ti tagliamo

Gli agenti, decisivi per i soccorsi, trasferiti dalla riforma Madia

Un elicottero del 118 in una foto d'archivio
Un elicottero del 118 in una foto d'archivio

Il loro apporto è stato fondamentale per il salvataggio dei superstiti della tragedia dell'hotel Rigopiano, ma il Dipartimento della Pubblica sicurezza vuol chiudere loro il posto di Polizia stradale. Succede a Penne, nel Pescarese, dove cinque agenti effettivi e un aggregato a tempo indeterminato, della sezione di quella provincia, rischiano di essere trasferiti. Eppure ci sono moltissime domande del personale in servizio fuori regione che chiede il trasferimento in quella sede, che a regime dovrebbe avere una ventina di agenti al lavoro. A spiegarlo è Giampaolo Guerrieri, segretario provinciale del Sap (Sindacato autonomo di Polizia) di Pescara. «La nostra operatività - racconta - è di tre pattuglie quotidiane di vigilanza stradale, sui vari quadranti. In questi giorni abbiamo fatto doppi turni lavorando senza sosta in attività di soccorso pubblico».

La struttura, a oggi, è destinata per l'80 per cento alla nuova caserma dei vigili del fuoco e per la restante parte alla Polstrada. Le spese sono a carico del Comune. «Sopprimere questo posto di polizia - chiarisce Guerrieri - sarebbe un errore, proprio perché il punto è strategico per il controllo delle strade provinciali, molto frequentate da mezzi pesanti e perché in quella zona si è finora registrato un numero elevato di incidenti con feriti gravi e mortali».

La chiusura di questo ufficio si inserisce nell'infausto progetto di soppressione di 263 sedi, presentato nel marzo 2014 per far fronte al vuoto di organico della Polizia di Stato di circa 18mila unità. I tagli riguardavano polizia postale, ferroviaria, stradale, di frontiera, nautica e altro. La gran parte degli uffici, però, sta raggiungendo il livello di collasso funzionale perché sta andando al di sotto del numero minimo di operatori consentito. Per questo motivo, dopo il primo step di 263, se ne è messo in programma un secondo per altri cento uffici circa tra istituti di istruzione e commissariati.

«Siamo orgogliosi di essere riusciti - chiarisce il segretario generale del Sap, Gianni Tonelli -, sfruttando due campagne elettorali, a bloccare, nel 2014 per le Europee e nel 2015, in occasione delle Amministrative, il progetto in questione. Tagliarsi una gamba per risparmiare sangue e irrorare meglio il resto del corpo è una miopia assoluta. In questo modo si debilita definitivamente l'apparato della sicurezza.

Oggi, però, rilanciato dalla riforma Madia, il progetto, nascondendosi dietro una falsa razionalizzazione, rilancia il tentativo di chiusura dei presidi».

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