Politica

Hilfiger&Hamilton, sfilate ad alta velocità

Benetton colora le righe. Debutta in passerella il colosso mondiale tv QVC

«Io sono la torta e loro la glassa» dice Tommy Hilfiger nei settecenteschi saloni della Società del Giardino di Milano dove l'altra sera ha presentato una gran bella collezione creata a quattro mani con Lewis Hamilton, il pilota britannico di Formula 1 cinque volte campione del mondo. Per l'irresistibile designer americano «Loro» sono i tre giovani personaggi (la prima è stata la top model Gigi Hadid, la seconda l'attivista e musicista Zendaya e, per l'universo maschile il 34enne fantasista del volante) con cui si è lanciato nell'avventura della moda «see now buy now». Per noi italiani l'idea di una moda che vedi e compra subito sul web se proprio non puoi essere di persona allo show è quasi un'eresia. Ma certo ha un successo pazzesco e fa piacere che la fashion week milanese sia cominciata con questo evento coloratissimo, giovanissimo e così diverso dallo stanco e paludato rito della sfilata. Tanto per cominciare insieme con i 30 tra modelli e modelle (c'erano anche alcune donne, con gli stessi capi dei ragazzi) si è esibito il rapper Pusha T che manda in visibilio i giovanissimi e che Hilfiger, esperto di musica leggera fin dagli anni Sessanta assicura essere bravissimo. A noi onestamente sembra l'ennesimo produttore di decibel sfonda timpani, ma certo al suo ritmo è difficile resistere. Quanto a Hamilton la sua attenzione all'ecologia e allo stile sono a dir poco impeccabili; un gran bel lavoro. Carlo Capasa, presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana gongola di piacere. Quella di Milano oltre a essere la fashion week più «verde» del mondo, stavolta è una settimana a tutti gli effetti. Merito di Prada e di Gucci che hanno accettato di aprire e chiudere i giochi costringendo i riottosi stranieri a trattenersi per almeno 5 giorni pieni. Non a caso Benetton ha scelto di presentare la seconda collezione disegnata da Jean Charles de Castelbajac ieri pomeriggio alla Piscina Cozzi. «È la prima volta che faccio le righe colorate sull'acqua» dice ridendo il bravissimo designer francese cui si devono pezzi interessanti come il grande caban in carta riciclata dai sacchi di cemento, una fantastica gonna-cartolina che strizza l'occhio allo stile St Tropez, dei coloratissimi costumi da bagno e un fantastico abito a maglia da marinaro con attaccati dei maglioncini da bambino. Debutta in passerella QVC, colosso mondiale delle televendite. Anche qui si parla di see now buy now oltre che d'inclusività, altro tema caro alla moda. Si torna a parlare di ecologia con F_WD, marchio disegnato dal designer Raphael Young e prodotto da OLG (Onward Luxury Group) con materiali riciclati, pelle «vegana», trattamenti atossici e grande attenzione all'impronta ambientale.

L'unico rischio di una settimana della moda così politically correct è ritrovarsi come Mia Farrow in Rosemary Baby quando è incinta del diavolo: affamate di carne sanguinolenta.

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