Cronache

Ho incontrato Daniza: cosa vi siete persi...

"Io ho incontrato l'orsa nel bosco, un'emozione che auguro a tutti"

Tra le tante lettere arrivate in redazione sul caso della morte dell'orsa, ci ha colpito quella di Chiara Baù, milanese, appassionata di natura, che si è laureata con una tesi sulla conservazione dell'orso. Il racconto del suo incontro con Daniza è toccante e ci è piaciuto perché si stacca dal coro delle polemiche e tenta di offrire un contributo che è sempre prezioso, quello di chi, prima di giudicare, tenta di conoscere. 

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Ho incontrato Daniza in una piccola radura dieci anni fa durante la tesi, nel secondo anno del progetto Life Ursus. Il compito quotidiano era quello di rilevare nelle ore più improbabili per noi uomini, ma più probabili per gli orsi, la posizione di ogni esemplare. Erano circa le 5 e 30 del mattino, la luce tenue dell'alba si confondeva in quella radura nascosta ai confini del bosco. Il segnale era molto forte ma riuscire a vedere un orso era quasi impossibile. Dopo un anno di continui rilevamenti neanche l'ombra: l'orso per sua natura non ama farsi vedere.

Il mio sogno di bambina era quello di poterlo vedere anche solo una volta: non so come mai l'orso susciti un tale fascino in me, nelle tribù indiane che lo venerano da sempre o in chissà quale altra popolazione. Era già un anno che seguivo quel «bip bip»...

Quella mattina era speciale, ero in compagnia di una delle guardie forestali più esperte e appassionate di orsi. Nel silenzio di quelle ore mattutine ricordo che il segnale così forte quasi disturbava la pace del bosco, fino a quando a un certo punto «lei» è spuntata dagli alberi nella piccola radura, ricordo come fosse ieri. Si trovava a circa cinque metri da noi, ci ha guardato roteando il muso, incuriosita con l'aria di chiedersi: «Ma a quest'ora del mattino non avete nient'altro da fare che seguire me?». Ero impietrita, emozionata come non mai, insomma avevo davanti a me l'orsa Daniza, avevo davanti a me l'Orsa. L'avvistamento è durato pochi secondi scanditi dal battito del mio cuore, poi con il suo tipico andamento dondolante, Daniza è tranquillamente rientrata nel bosco. La felicità che mi ha preso è stata indescrivibile.

Auguro a tutti di provare quella grande emozione, quell'incrocio di sguardi. È vero, è solo un animale ma è l'Orso. Ricordo di aver immediatamente chiamato mia mamma a Milano senza rendermi conto che fossero solo le sei del mattino, provai a spiegarla ma non è facile descrivere la grande emozione che può portare l'incontro con un orso allo stato selvaggio.

Finita la tesi sentivo che aleggiava già una certa diffidenza e ignoranza nei confronti dell'orso in Trentino. Presa dalla voglia di riprovare quell'emozione così grande sono stata ben due volte in Alaska, in quelle terre dove è l'orso a farla da padrone, dove c'è rispetto per questo meraviglioso plantigrado, dove ci sono delle leggi che lo tutelano seriamente. Ho avuto l'enorme fortuna di vedere dei grizzly prima con una guardia forestale dell'Alaska e poi in kayak. Completamente da sola sono partita e ho avuto numerosi incontri.

Una volta ho letto una frase di M. Curie che diceva «The power is the knowledge»: quanto è vero signori miei.

Invito tutti a conoscere cosa voglia dire avere un orso nei propri boschi: è l'incontro con un mondo che vi siete dimenticati cosa sia, cercate in ogni posto dove sia il wifi senza sapere dove siete voi stessi, vi siete persi, dimenticando il fascino che si nasconde dietro all'incontro con qualcosa di selvaggio e totalmente incontaminato, dietro a una mamma che difende i suoi cuccioli. Conoscete ciò che vi circonda prima di averne paura o di giudicare. In quei pochi secondi in cui riuscirete a vedere tali animali in libertà sentirete dentro quel fascino primordiale che ci appartiene, che ci fa sentire parte di una natura così perfetta e in totale armonia, una natura le cui leggi dominano da milioni di anni, molto prima che nascesse l'Iphone 6. L'unico segnale che val la pena ascoltare è quello di seguire quell'armonia primitiva che solo la natura può darci.

Senza ricorrere agli scrittori romantici come Roussseau o Thoreau, fautori e celebratori della natura più incontaminata, poter conoscere veramente e apprezzare ciò che ci può dare un orso o qualsiasi altro animale è impagabile.

A me l'incontro con Daniza ha dato tantissimo, mi ha spinto nella direzione giusta arricchendomi più di qualsiasi «gratta e vinci». Non voglio insultare o dire quanto è vergognoso ciò che è successo a Daniza, ci sono già tante persone che lo fanno, ma solo augurare a tutti voi di incontrare un giorno un orso e di rimanere affascinati e arricchiti come lo sono stata io. Mi sento tra le persone più fortunate e privilegiate al mondo.

Auguro a tutti voi di incontrare un'altra Daniza un giorno.

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