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Hong Kong, oltre un milione in piazza

Folla oceanica (sfidando il monsone) chiede le dimissioni della Lam

Hong Kong, oltre un milione in piazza

Certo, i dati forniti dagli organizzatori di una manifestazioni a proposito dell'affluenza sono sempre un po' pompati. Ma sbalordisce il conteggio del Civil Human Rights Front a proposito della partecipazione al corteo di ieri a Hong Kong, a conclusione dell'undicesimo fine settimana di mobilitazione antigovernativa: 1,7 milioni di manifestanti. Anche fossero solo la metà, sarebbe comunque oltre l'11 per cento dell'intera popolazione dell'ex colonia britannica, che ammonta a circa 7,4 milioni. Si tratta della seconda più imponente manifestazione di massa dopo quella del 1° luglio scorso.

Quel che è certo che in tanti, in tantissimi hanno sfidato la pioggia monsonica, il vento e le sempre più esplicite minacce di intervento da parte delle forze dell'ordine cinesi per stiparsi nell'enorme Victoria Park poi muoversi verso il quartiere di Admiralty più a ovest, in sprezzo al divieto della polizia che aveva autorizzato un raduno statico al parco. Un modo per testimoniare la loro opposizione alle ingerenze di Pechino nella città che dovrebbe godere di ampie autonomie in base al teorema «Una Cina, due sistemi» e alle violenze da parte delle forze dell'ordine. Come fa notare Wong Yik Mo, uno dei leader of Civil Human Rights Front, le proteste sono iniziate a inizio giugno per contestare la controversa legge sull'estradizione poi ritirata dalla governatrice Carrie Lam e si sono progressivamente trasformate in un movimento di massa «contro la repressione in stile cinese condotta dalla polizia di Hong Kong». Va però detto che se la marea multicolore di ombrelli di ieri dimostra plasticamente che il movimento non ha nessuna intenzione di arrendersi, anche il regime non ha fatto alcuna concessione all'opposizione, a parte il congelamento dell'estradizione.

Ieri intanto il governo di Hong Kong è tornato a difendere gli agenti accusati di violenze: «Solo quando sono stati attaccati violentemente e lasciati senza altra scelta gli agenti hanno fatto ricorso all'uso minimo della forza per disperdere i manifestanti e ristabilire l'ordine», si legge in un comunicato secondo cui sono stati 180 gli agenti feriti dall'inizio delle proteste.

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