Cronache

I fantatreni del futuro saranno capsule lanciate a 1.200 km/h

Entro il 2050 un viaggio Milano-Roma potrebbe durare appena 30 minuti grazie alla propulsione a levitazione magnetica

I fantatreni del futuro saranno capsule lanciate a 1.200 km/h

Il treno del futuro non sarà più un treno, ma una successione di singole «capsule» da 40-50 posti al massimo. Viaggeranno in un tunnel, a pochi minuti l'una dall'altra, e ciascuna sarà preceduta da un grande ventilatore, al quale sarà affidato il compito di creare il vuoto: così che la capsula, procedendo sottovuoto, non sarà rallentata dall'attrito e potrà essere molto più veloce. Si parla di 600-800 km/h, ma gli ideatori la società statunitense Hyperloop - pensano di poter raggiungere i 1200 all'ora. Con la giusta dose di fantasia, si può immaginare un viaggio Milano-Roma tra i 30 e i 60 minuti. Viaggio confortevole anche se quelle che finora chiamiamo carrozze non avranno finestrini, e saranno quindi sconsigliabili a chi soffre di claustrofobia; saranno controllate l'accelerazione e la decelerazione, per non creare disagi. La propulsione sarà a levitazione magnetica (già utilizzata in Giappone, ma non sottovuoto). Anche 600 chilometri all'ora è una bella velocità: si pensi che un aereo «stacca» al decollo mediamente a 400.

Le capsule saranno lanciate in un tubo: una specie di piccola galleria di 4 metri quadrati di sezione. Una dopo l'altra, così che la frequenza potrà compensare la minore capacità, creando un flusso praticamente continuo di partenze: si riempie e parte. Il tunnel potrà essere costruito in materiali tradizionali, come una metropolitana, ma sarà necessario che sia a tenuta stagna per non disperdere energia. La grande intuizione di Hyperloop è proprio la creazione del «sottovuoto», nel quale senza attriti la capsula viaggia con la massima efficienza; il ventilatore in testa spinge anzi l'aria di lato, e questa diventa a sua volta propellente. Il tunnel potrà essere interrato, e quindi scomparire dal paesaggio, oppure semplicemente appoggiato sul terreno, come un grande tubo: lo decideranno le condizioni orografiche e i costi. Questi ultimi per ora non sono quantificabili, ma gli ideatori dicono che saranno paragonabili a quelli attuali dell'alta velocità. Piuttosto: che cosa resterà dei vecchi treni in queste capsule del futuro? Sicuramente ruote e binari, che si evolveranno in termini di leggerezza e materiali, ma che resteranno simili a oggi.

Il progetto di Hyperloop è stato presentato per la prima volta in Europa ieri sera a Milano, nel corso del convegno mondiale «Ricerca e innovazione da oggi al 2050», organizzato a Milano dalle Ferrovie italiane, che ha attirato oltre mille partecipanti da 38 Paesi: una punto sulla ricerca ferroviaria rivolto alle società di trasporto, ai costruttori, ai fornitori di tecnologie. Hyperloop è una società costituita da soci canadesi e statunitensi, nella quale è coinvolta anche la pugliese Mermec, bella azienda italiana di tecnologia applicata al mondo ferroviario. A breve entreranno nel capitale le ferrovie francesi e tedesche, alle quali seguiranno quasi sicuramente quelle italiane.

Per quanto sembri fantascienza, tutto è a portata di mano: i primi prototipi dovrebbero partire nel 2025, ma si parla di un tracciato sperimentale tra Los Angeles e San Francisco già nel 2019. Nel 2050 il sistema potrebbe essere realtà: non più alta velocità, dunque, ma altissima. Per cominciare, l'ideale per collegare città e aeroporti, come già il Maglev a Shanghai, che detiene il record mondiale di velocità: 501,5 chilometri all'ora.

Marco Caposciutti, direttore tecnico di Trenitalia, nell'illustrare queste prospettive non nasconde che si tratta ancora di «visioni» da mettere a punto. Ma riferisce, più concretamente, del futuro del treno a breve termine, quello già a disposizione: «Nell'arco di tre-cinque anni si viaggerà con una maggiore sostenibilità ambientale: meno consumi di energia, treni più leggeri, alluminio al posto dell'acciaio. E con maggiore connettività: internet per tutti, linee telefoniche che non cadono, massima possibilità di integrazione dei biglietti». Una delle novità che ci aspettano a breve è anche il treno automatico, senza macchinista: «Si parla di automobili driverless, perché non dovrebbe essere possibile su un treno, che comunque corre su rotaie? E in ogni caso già oggi nel mondo, Milano compresa, moltissime linee di metropolitana non hanno guidatore.

Tutto automatico».

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