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I girotondini ritrovano la piazza per sputare odio sul Carroccio

In vista delle elezioni Europee si rivedono i soliti estremisti

I girotondini ritrovano la piazza per sputare odio sul Carroccio

Milano Matteo Salvini riesce a riunire la sinistra meglio di un congresso. Laura Boldrini, Emanuele Fiano, Pippo Civati, Pierfrancesco Majorino ci sono tutti per contestare l'incontro tra il ministro degli Interni e il primo ministro ungherese Viktor Orban. Alla manifestazione «Europa senza muri» organizzata in piazza San Babila, oltre i politici, si sono presentati anche i nuovi campioni della sinistra come Riccardo Gatti, comandante della Proactiva-Openarms, Luca Paladini, fondatore dei Sentinelli e organizzatore dell'iniziativa, rappresentanti delle Acli, della Cgil, delle comunità africane e alcuni migranti che hanno raccontato le loro esperienze. L'assessore alle Politiche sociali di Milano ha anche letto un messaggio di Giorgia Linardi, portavoce di SeaWatch. La piazza, in cui secondo gli organizzatori si sono radunate quindicimila persone, è stata vissuta dai convenuti come un punto di partenza per organizzare un'alternativa «all'internazionale sovranista che si sta organizzando» come precisato da Laura Boldrini, LeU. L'ex presidente della Camera ha anche affermato la necessità di «accogliere questa sfida per le prossime elezioni europee, altrimenti rischiano di decretare la fine dell'Unione europea e quello che ne consegue». E che lo sguardo si alle prossime consultazioni europee lo conferma Emanuele Fiano, Pd: «Credo che le europee siano un'occasione per avere parole d'ordine che uniscono, bisogna resistere a un'idea di Europa dell'odio». Anche Civati, Possibile, ha sottolineato che piazza San Babila «è una sveglia per la sinistra» e un punto di partenza per interrompere «la luna di fiele» tra Salvini e gli italiani. «Salvini usa l'immigrazione come arma di distrazione di massa - ha aggiunto Majorino - ma vogliamo che si parli di come si combattere la disoccupazione. Salvini vuole riaprire l'Europa e farci uscire. Noi la vogliamo cambiare». Gli interventi dal palco si sono susseguiti per un'ora, alternando politici, migranti e esponenti della società civile. Cioè il mondo che secondo Boldrini dovrebbe riunirsi in un «partito senza sigle» per le prossime elezioni. Nel frattempo, mentre i centri sociali imbrattavano la sede del consolato ungherese, si alternavano i grandi classici della sinistra come «Bella ciao» e il resto del repertorio dei girotondi.

Senza dimenticare una punta di modernità con un flash mob: cinquecento cartelli, distribuiti dal comitato «Insieme senza muri» che ha organizzato il convegno insieme ai Sentinelli, con l'immagine delle due mani che sollevano un barcone pieno di migranti sollevati all'unisono.

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