Politica

I guai del senatore-medico dei 5 Stelle pronto a diventare ministro della Salute

Sileri continua ad esercitare la professione anche in cliniche private

I guai del senatore-medico dei 5 Stelle pronto a diventare ministro della Salute

All'arrivo in Senato, giusto un anno fa, è andato correttamente in aspettativa. Ma, a quanto sembra, Pierpaolo Sileri, volto emergente dei Cinque stelle, presidente della commissione Sanità di Palazzo Madama e possibile ministro in un eventuale rimpasto al posto di Giulia Grillo, non è rimasto con le braccia conserte. O meglio, non si è dedicato a tempo pieno alla politica. In realtà il chirurgo ha fatto la spola con una clinica privata della capitale e ha effettuato numerosi interventi chirurgici, almeno cinquanta nel solo periodo marzo-agosto 2018, realizzando fatturati importanti per lui e per la struttura che lo ospitava. Una situazione paradossale, non proprio in linea con l'ortodossia pentastellata che predicava, oggi un po' meno, la purezza assoluta.

Invece, Sileri, che un giorno sì e l'altro pure denuncia le inadeguatezze e i ritardi del suo ospedale, il Policlinico di Tor Vergata, si è messo a fare concorrenza al Sistema sanitario nazionale in una struttura che è accreditata, sia pure parzialmente, e dunque è parte dello stesso circuito. Paradossale. Anche se non è ancora chiaro se questo rapporto anomalo, vietato dalle leggi e dalla deontologia professionale, sia proseguito nel tempo o si sia interrotto nei mesi scorsi. Gli accertamenti da parte della Asl Roma-1 sono in corso, anche se il metodo utilizzato è sorprendentemente soft: non l'acquisizione diretta di carte e documenti ma una semplice richiesta alla controparte. Se ne saprà qualcosa in più mercoledì prossimo, quando il dossier Sileri atterrerà pure in Consiglio regionale.

Ma qualcosa è già emerso, anche se le carte escono con il contagocce. L'1 febbraio l'assessore alla Sanità della giunta Zingaretti, Alessio D'Amato aveva replicato alle solite critiche dell'iperattivo senatore con parole acuminate: «Basta andare sul sito dottori.it e potrete vedere che il presidente della Commissione al Senato ha anche un doppio lavoro perché fa attività in strutture private accreditate della Regione Lazio con visite a 150 euro ed è anche un dipendente di Tor Vergata. Quindi prima di fare certe affermazioni dovrebbe spiegarci un po' la sua etica».

Per la cronaca la ghiotta notizia è sparita dal sito ed è introvabile anche altrove, ma i controlli con corredo di polemiche sono destinati ad andare avanti.

Sileri ha un buon curriculum, più volte lucidato e sbandierato dall'interessato: ha scritto due libri e 230 pubblicazioni, è autore di linee guida internazionali di pratica clinica, ha vinto quattro premi.

Un paio d'anni fa, il chirurgo sembrava sul punto di ottenere, anche grazie ad una munifica donazione da parte di un azienda farmaceutica fornitrice dello stesso ospedale, una cattedra come professore straordinario. Ma l'operazione, lecita e però controversa sul piano dei possibili conflitti d'interesse, si arenò su questioni formali.

Ora il senatore torna al centro delle cronache. Antonio Aurigemma di Forza Italia ha presentato un'interrogazione urgente sulle evoluzioni del chirurgo, chiedendo spiegazioni al presidente Nicola Zingaretti, appena incoronato segretario del Pd.

Sileri oggi è uno e trino: svolge l'attività parlamentare, bacchettando a destra e sinistra, ma continua, pur in aspettativa, a fornire le proprie prestazioni professionali. A Tor Vergata, saltuariamente, a titolo gratuito. A Nuova Villa Claudia, questo il nome della struttura come specificato da Aurigemma, invece è stato remunerato.

Con buona pace dell'etica.

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