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I magistrati dicono no alla riforma della difesa: "Legittima anche l’omicidio"

Francesco Minisci, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, critica la legge voluta dalla Lega

I magistrati dicono no alla riforma della difesa: "Legittima anche l’omicidio"

La magistratura vota contro. "Se interveniamo sulla legittima difesa nei termini di cui stiamo leggendo in questi giorni rischiamo di legittimare i reati più gravi persino l'omicidio" a dirlo, in aperta polemica con (e contro) la riforma della legge proposta dalla Lega di Matteo Salvini, è il presidente dell'Associazione nazionale dei magistrati, Francesco Minisci.

Che un'intervista a InBlu Radio, il network delle radio della Cei, protesta: "La legge regolamenta già in maniera adeguata tutte le ipotesi di legittima difesa. Nel 2006 sono stati già attuati alcuni interventi di modifica prevedendo ipotesi particolari nel caso di legittima difesa all'interno del domicilio. Non vediamo quali possano essere gli ulteriori interventi".

Il presidente dell’Anm, poi, esterna la sua preoccupazione circa la volontà di cancellare il cosiddetto principio di proporzionalità: "In questi giorni abbiamo sentito dire che si vuole eliminare il principio di proporzionalità. Questo però è un principio cardine dal quale non possiamo prescindere". La stessa cosa, peraltro, sostenuta da Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia. Il guardasigilli, infatti, nelle ultime ore aveva garantito che le correzioni avrebbero toccato solamente l'eccesso di difesa.

Dunque, Minisci chiosa: "Ho letto diversi disegni di legge e tra questi è previsto che un soggetto che torna a casa la sera può sparare ad una persona che vede arrampicarsi sul proprio balcone.

In questo caso sarebbe prevista la legittima difesa, questa è una distorsione inammissibile".

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