Rosso Malpelo

I malati, il fine vita e le scelte sbagliate (degli altri)

I malati, il fine vita e le scelte sbagliate (degli altri)

Io ho un pro-pro-prozio molto vecchio: ha ancora una testa da giocatore di scacchi, peccato che abbia perso la dignità, cioè se la fa sotto. Chi volete che possa prendersi cura di un anziano in cui la parte superiore eccelle, mentre quella inferiore ha ceduto?

È proprio quello il momento in cui qualche previdente pro-pro nipote ricorda della carta fatta firmare tanti anni fa all'anziano congiunto che aveva risposto a domande che sembravano ovvie: vorresti che seguitassero a pomparti aria nei polmoni e ficcarti acqua nelle vene mentre svagatamente fluttui tra l'aldiquà e l'aldilà? È già successo: uno di quelli che avevano firmato in passato, vedendo arrivare i monatti in camice per somministrargli l'iniezione letale (o il distacco dalle macchine che è lo stesso) scatta e urla: «Un momento! Non sono più d'accordo con me stesso: rinnego tutto, voglio vivere!». Troppo tardi: sedato con la forza l'uomo senza dignità che ormai se la fa sotto (chi volete che possa occuparsi di uno così quando si va in vacanza) viene lestamente soppresso e subito avviato all'inceneritore da cui torna dieci minuti dopo polverizzato in urna e subito disperso controvento con conseguenti tristi lacrime da irritazione della cornea - mentre qualche compunto gaglioffo assicura che il sacrificio umano è stato necessario proprio per lui, incapace di proteggere oltre la propria dignità, l'incontinente.

Dite la verità: che passi da gigante nella civiltà e nell'etica umana.

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