Elezioni Politiche 2018

I malumori dei centristi in Lombardia

Si aspettavano tre seggi, ora dovrebbero averne solo uno: Lupi pronto a sfilarsi

I malumori dei centristi in Lombardia

Milano - L'indicazione è di non chiudere nulla fino all'ultimo momento. È comprensibile, perché i collegi in Lombardia sono ghiotti. Certo per i sondaggi, oltre che per la storia di Forza Italia e del Pdl, il prestigio di Milano e della Lombardia, «laboratori politici» imprevedibili. Fatto sta che far quadrare il tabellone Mi1, Mi2, Mi3, Cantù, Bollate, Merate, Bergamo e Treviglio, tanto per citare alcuni collegi da riempire di nomi, non è facile. Ci sono le prime certezze sui capolista dei collegi plurinominali (ovvero proporzionali). A sorpresa un ruolo tanto politico è stato affidato anche alla new entry di peso Adriano Galliani, storico dirigente del Milan e presidente di Mediaset premium, e al senatore Andrea Mandelli, presidente dell'Ordine dei farmacisti italiani. Guideranno i listini anche la leader del Movimento animalista, Michela Vittoria Brambilla, l'imprenditore Francesco Ferri, e naturalmente i big del partito: la coordinatrice regionale azzurra e vicepresidente vicario alla Camera, Mariastella Gelmini, l'europarlamentare Licia Ronzulli, il deputato Valentino Valentini, il presidente dei senatori, Paolo Romani, il senatore Giacomo Caliendo, la deputata Laura Ravetto. Certe le candidature del parlamentare Luca Squeri e dell'ex sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo, alla Camera.

Non facili le trattative con gli alleati. Fratelli d'Italia ha due collegi uninominali al Senato (Ignazio la Russa e Daniela Santanchè e non sarebbe escluso un terzo per Paola Frassinetti), gli altri candidati sono Carlo Fidanza, Marco Osnato, Riccardo De Corato e Viviana Beccalossi. Situazione sproporzionata secondo «Noi per l'Italia» di Maurizio Lupi, ieri all'Ambrosianeum al convegno «Per farsi un'idea» con Mariastella Gelmini e Fabio Pizzul (Pd). Se in principio in Lombardia alla «quarta gamba» erano stati assegnati tre collegi, una prima erosione aveva portato a due. Ieri una telefonata: ne è rimasto solo uno, Merate, dove è stato eletto per la prima volta Lupi nel 2001. Così Lupi si sfilerebbe «per evitare l'accusa di aver trattato pro domo sua» dicono i suoi.

Ma le liste (e le decisioni) sono aperte.

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