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I medici che operano gratis i greci pronti a sbarcare in Meridione: anche i vostri poveri sono a rischio

Giovanni Masini

Atene Oggi in Grecia, domani in Italia. Là dove la crisi economica colpisce più duramente e lo stato sociale arretra, i servizi di base vengono affidati all'iniziativa del volontariato. A partire da quelli sanitari.

Organizzazioni come Griechenlandhilfe ogni anno inviano da Vienna da Atene convogli di aiuti umanitari per soccorrere i cittadini europei lasciati senza nulla. E l'anno prossimo hanno in cantiere l'estensione del programma di soccorso anche al sud Italia.

Per il momento i tir austriaci si fermano alla Clinica Metropolitan community di Atene: un ospedale di volontari per assicurare cure gratuite a chi è stato lasciato senza niente dalle politiche di austerity che da anni devastano la Grecia. Nascosta fra gli oleandri e i capannoni industriali in rovina, la clinica aprì nel 2011 per iniziativa di un gruppo di medici guidati dal cardiologo Giorgios Vichas. Lo sguardo vispo sotto la chioma corvina, Vichas ci accoglie nel suo studio fra scatoloni di medicine. «Sono donazioni da tutta Europa spiega indicando le confezioni tutt'intorno . Ma anche da greci di ogni classe sociale».

Da mesi il dottore e i suoi colleghi visitano fino a duecentocinquanta persone a settimana, con un aumento dell'affluenza nell'ultimo anno. «Viene da noi chi non può permettersi di pagare l'assicurazione sanitaria chiarisce Vichas . Donne con bimbi in fasce, disoccupati, anziani. Da tutte le zone di Atene, quelle popolari e quelle un tempo considerate borghesi».

Il governo Tsipras ha ripristinato l'assistenza sanitaria gratuita ai disoccupati ma paradossalmente questa mossa ha ingolfato ancor di più gli ospedali già oberati di lavoro. Mettendo a nudo un'altra criticità del sistema sanitario ellenico: l'ormai cronica mancanza di personale medico-infermieristico. Nei nosocomi privi di strumentazioni e farmaci scarseggiano anche i professionisti: «Le misure di austerity imposte con i vari memorandum scuote la testa Vichas impediscono di assumere nuovi medici a tempo indeterminato». Secondo la Federazione panellenica dei dipendenti degli ospedali pubblici, all'ospedale Kratico Gennimatas di Atene oltre il 40% delle posizioni sono vacanti.

La clinica invia parte delle donazioni ad alcuni ospedali cittadini. «Quegli scatoloni di garze e cotone ammicca una signora sui cinquant'anni sporgendosi dal banco dell'accettazione sono stati donati da Medici senza Frontiere, ma finiranno diritti all'ospedale Aghia Sofia».

Il 2 novembre, all'indomani delle vacanze di Ognissanti, l'ospedale di Laikò è rimasto senza farmaci per la chemioterapia, fra i più costosi sul mercato.

Gli effetti sulla salute pubblica già si vedono: secondo la Banca di Grecia, nel Paese la mortalità infantile è cresciuta dal 2,65% del 2008 al 3,75% del 2014, mentre la percentuale di depressi è schizzata dal 3,3% del 2008 al 12,3% del 2013. Cresce anche il numero dei nati sottopeso e degli adulti che soffrono di una patologia cronica.

Moltissimi attribuiscono alla Troika la responsabilità di questa catastrofe, ma a Vichas non importa: a lui basta fare il proprio lavoro. Con un solo sassolino da levarsi dalla scarpa: l'anno scorso l'Europarlamento ha conferito alla sua clinica il premio di «Cittadino europeo dell'anno». «Non hanno fatto niente per alleviare questa situazione. Niente sorride amaro -.

E io dovrei accettare i loro premi?».

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