Politica

I mercati brindano alle urne scampate

La Borsa in rialzo, lo spread va giù. E l'Italia resta un sorvegliato speciale

I mercati brindano alle urne scampate

Buono l'ultimo scatto, quello che immortala la Borsa salita dell'1,49% e lo spread a 192 punti, quindici in meno di giovedì scorso. Scampato il pericolo di un ritorno alle urne, i mercati hanno digerito ieri il governo di matrice penta-leghista e si sono - al momento - fatti piacere perfino due ministri certo poco «euroforici» come Giovanni Tria all'Economia e Paolo Savona agli Affari europei. Non era, del resto, il momento per esibire altri pollici capovolti, quelli visti a ripetizione nel corso delle giornate più turbolente e che, comunque sia andata ieri, hanno lasciato cicatrici. Il bilancio settimanale di Piazza Affari è infatti negativo dell'1,13%, effetto collaterale delle sedute drammatiche provocate dal braccio di ferro tra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il duo Salvini-Di Maio proprio sul nome di Savona al ministero di via XX Settembre. Così come il differenziale di rendimento tra Btp e Bund tedesco mostra un'accelerazione di quasi 50 punti rispetto a lunedì scorso e i titoli bancari una perdita di circa il 7% nonostante il recupero del 3,8% messo a segno ieri.

Insomma, le ferite vanno ancora curate. Il completo recupero dipende da ciò che farà il nuovo esecutivo. I mercati possono già aver messo in conto frizioni con l'Europa sul nodo-migranti. Ma cosa diversa è l'attuazione di politiche economiche in grado di mettere il debito sotto stress e a rischio di taglio il rating sovrano.

A quel punto, nemmeno Photoshop potrebbe rendere gradevole la foto dell'Italia.

Commenti