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I mercati mondiali adesso temono la crisi: "L'Italia è un rischio"

I media internazionali hanno lanciato l'allarme E a breve ci sono 90 miliardi di Btp da piazzare

I mercati mondiali  adesso temono la crisi: "L'Italia è un rischio"

Una preoccupazione passata in secondo piano negli ultimi mesi, grazie al buon andamento dei bond, richiestissimi da investitori alla ricerca di rendimento fisso. Ma ben presto, concordano diversi analisti, i mercati potrebbero rivolgere nuovamente l'attenzione verso l'Italia, tirando le somme di mesi di instabilità. Conclusioni per nulla favorevoli al Belpaese.

I primi scricchiolii si sentono già. Negli ultimi giorni, ad esempio, si è creato un preoccupante consenso tra i maggiori organi della stampa internazionale nel valutare negativamente gli ultimi passaggi della crisi.

L'agenzia Bloomberg, seguitissima nelle sale operative della finanza, ha sottolineato come l'Italia, «abituata alle turbolenze politiche», stia attraversando «una delle crisi più complesse nella sua storia». E su come questa settimana i mercati, nonostante le vacanze estive, «saranno concentrati sugli avvenimenti di Roma». Una «festa» per gli amanti del «dramma», scherza l'agenzia economica.

Poi, più seria: «La crisi avrà un impatto nelle attività» economiche dell'Italia. Per Forbes, addirittura, Wall Street sta abbandonando «la sua ossessione per la Casa Bianca» per concentrarsi su un nuovo potenziale «rischio sistemico» a danno dell'economia mondiale: un governo ultra nazionalista che porti l'Italia fuori dall'Euro. Peggio, insomma, della guerra commerciale Usa-Cina.

Lettura un po' estrema. Ma anche la stampa tedesca, quindi di un paese vicino, va giù dura. «Debito e spirale catastrofica, l'incubo italiano dell'Eurozona», titola un'analisi di Deutsche Welle. Der Spiegel versione online scherza con un titolo che punta sulla «Roulette romana», alternativa semi suicida alla sfida «russa» della pistola con un solo proiettile.

Renato Brunetta di Forza Italia, attraverso la newsletter Free News online, ha dato conto dell'aria che tira nella stampa internazionale.

C'è anche il Financial Times che «ha descritto molto bene la parabola di quella che ha definito la improbabile coalizione Lega Movimento Cinque Stelle, citando la sua ascesa e il suo declino, tappa dopo tappa». Poi il Wall Street Journal sul governo con «le sue promesse impossibili» che «fa sorgere nuove domande sul futuro dell'economia italiana». Poi il titolo del New York Times: «Il più grande problema economico dell'Italia? L'Italia stessa». Un umore diffuso, difficile da interpretare come il risultato dei soliti pregiudizi.

Perché i mercati ancora ascoltano i grandi media. E perché presto l'Italia dovrà affrontare una sfida importante che riguarda proprio i mercati. Nel giro di tre mesi andranno in scadenza titoli di Stato per un importo notevole. Solo in settembre 53 miliardi e 786 miliardi tra Bot, Btp, Ctz. In ottobre altri 39,134 miliardi. «Con quasi 100 miliardi di titoli di Stato in scadenza il rischio è quello che una crisi di Governo che sfocia in elezioni anticipate il prossimo autunno si traduca in un nuovo aumento dei rendimenti d'emissione e quindi del costo di rifinanziamento del debito», spiega spiega Emanuele Canegrati senior analyst presso Bp Prime. Difficile prevedere i costi.

Comunque «il legame tra elezioni autunnali e aumento dello spread è ormai dato per scontato sui mercati».

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