Economia

I mercati non si fidano del futuro dell'Italia Rischio mutui più cari

Analisti in allarme: le banche sotto pressione possono ritoccare i tassi sui finanziamenti

I mercati non si fidano del futuro dell'Italia Rischio mutui più cari

Le turbolenze politiche dell'Italia si sono già fatte sentire sui mercati finanziari con perdite miliardarie. Ma questi effetti non sono ancora percepiti dalle famiglie. Segni meno in Borsa colpiscono tutto sommato pochi investitori e le perdite possono sempre essere recuperate se il clima dovesse cambiare. Ci sono però anche altre conseguenze legate alla sfiducia dei mercati finanziari che non si sono ancora verificate ma che potrebbero arrivare, colpendo questa volta i piccoli risparmiatori.

Tra le domande che in questi giorni si fanno gli addetti al settore c'è ad esempio quella sugli effetti che l'aumento dello spread potrebbe avere su mutui e prestiti.

Se il differenziale tra i rendimenti del bund tedesco e il Btp italiano a dieci anni dovesse attestarsi per lungo tempo sopra quota 200, le banche potrebbero aumentare il costo dei prestiti per la casa. Secondo l'analista de Le Fonti Giuseppe di Vittorio, con lo spread su livelli alti per lungo tempo per i mutui a tasso variabile già stipulati si alzerà la rata. I mutui da stipulare avranno tutti tassi più alti. Più alto anche il costo dei prestiti, «le imprese si finanzieranno a costi più alti». Nessun pericolo aumenti per chi ha già stipulato un mutuo con tasso fisso.

Il rischio non è tanto legato ad un aumento dell'Euribor che è un indice degli interessi applicati dalle banche a livello europeo. Se ci sarà un effetto Italia sull'Euribor sarà diluito dai tassi applicati dagli istituti di credito dei paesi più solidi. È probabile che questa componente del mutuo salga a partire dal prossimo anno, se e quando la Bce cambierà politica dei tassi. Ma questa è un'altra storia.

Ad aumentare in modo significativo a causa della sfiducia dei mercati nei confronti dell'Italia potrebbe essere il margine di guadagno delle banche - lo spread sul mutuo.

Gli istituti di credito si ritrovano ad affrontare un duplice rischio, spiega Emanuele Canegrati, analista senior di Black pearl FX.

Da una parte la svalutazione dei titoli di stato detenuti dalle banche, che dovrebbe già essere registrata nei conti degli istituti di credito con le prossime trimestrali. Un costo in più per le banche italiane, che potrebbero decidere di recuperare puntando sui tassi. Ma c'è anche il rischio Paese che potrebbe rendere meno conveniente e sicuro concedere credito. Anche in questo caso gli istituti potrebbero decidere di fare pagare il conto alle famiglie attraverso un aumento dei tassi applicati ai finanziamenti.

Il rischio mutui ieri è filtrato dai ragionamenti degli analisti alla politica. «Il Paese è bloccato da oltre ottanta giorni prima per definire un contratto sui generis adesso per una disputa sui nomi dei ministri. Nel frattempo i mutui non aspettano, gli interessi da pagare rischiano di aumentare e i pensionati attendono di vivere con più dignità. Per noi l'unico interesse da proteggere è quello dei risparmiatori, delle famiglie e delle imprese. Fa male prendere atto che per altri le priorità non sono queste», ha commentato il deputato di Forza Italia Giorgio Mulè. Matteo Renzi del Pd, via Facebook, ha puntato il dito contro Matteo Salvini e Luigi di Maio: «Se volete sapere di chi è la colpa dello spread che sale non fate dirette Facebook urlando contro l'Europa: fatevi un selfie. Se aumenta il costo dei mutui, la responsabilità è solo vostra».

L'incertezza sui finanziamenti cade in un periodo già difficile per il credito. È di ieri l'elaborazione di Unimpresa secondo la quale nel corso dell'ultimo anno, sono calati di oltre 45 miliardi di euro (-5,84%) i prestiti alle aziende. Sono in aumento di 3,5 miliardi, invece, i prestiti alle famiglie.

Per ora.

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