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I migranti costano ad Alfano la «maglia nera» dei ministri

La fiducia in lui crolla al 9% per colpa dell'emergenza. Boldrini: "Non è invasione". Salvini: "Lei da ricovero" Maroni: "Manderò la Asl nei centri di accoglienza"

I migranti costano ad Alfano la «maglia nera» dei ministri

Roma - Sul pratone di Pontida, alla sinistra del grande palco, c'è già la ruspa da usare per demolire i campi rom. E in attesa di poterla azionare contro Alfano, Marino e possibilmente anche Renzi, il segretario della Lega l'ha messa in moto per asfaltare Laura Boldrini. «Si parla tanto di esodo, di invasione - dice la presidente della Camera - ma l'incremento dell'immigrazione rispetto all'anno scorso è meno del due per cento. In Italia nei primi sei mesi del 2015 sono arrivati circa 60 mila migranti via mare, lo 0,1% della popolazione». Quindi, conclude, «la vera emergenza è nei Paesi in guerra, non da noi». Matteo Salvini allarga le braccia. «Deve essere ricoverata».

É la giornata nazionale del rifugiato e la Boldrini, che ha lavorato a lungo all'Unhcr, chiede di «rimboccarsi le maniche». Ma la terza carica dello Stato appare pure in rotta di collisione con il premier, che invita l'Ue ad abbandonare «la sua paura per i migranti» e a darsi da fare con le quote: «L'Italia non può fare tutto da sola. Ne parleremo al consiglio Ue di venerdì 26». Lei invece l'Europa la elogia: «La Commissione ha presentato delle proposte innovative che, per la prima volta, derogando dal principio di Dublino, vanno nella direzione di una reale solidarietà tra gli Stati sulla questione dell'asilo. Dunque sta facendo qualcosa e sarebbe grave non cogliere l'opportunità».

Ignazio La Russa vuole «regarle un pallottoliere». Maurizio Gasparri la considera «irrispettosa verso gli italiani». Per Roberto Maroni, «vive in un iperuranio, non nella realtà». E la realtà lombarda spinge il governatore a disporre una serie di ispezioni sanitarie nei contri di accoglienza che stanno spuntando in questi giorni. «Ho mandato una lettera ai prefetti per chiedere informazioni sulle assegnazioni - racconta - e non lo hanno fatto. Lo facciano allora i cittadini e io poi manderò le Asl. Ho già ricevuto alcune segnalazioni, tra cui un ex asilo in provincia di Bergamo e una ex caserma vicino Varese trasformati in campi profughi. É una questione di sicurezza pubblica, se i prefetti non collaborano, valuterò un'azione per omissione di atti».

La Lega quindi non molla. Del resto, come si è visto alle comunali, la questione immigrazione gonfia le vele del Carroccio e toglie consenso al governo. A pagare di più questo stato di cose è Angelino Alfano. Il ministro dell'Interno, secondo un sondaggio realizzato da Alessandra Ghisleri per l'istituto Klaus Davi, è l'ultimo in classifica nell'indice di popolarità: conosciuto dal 92 per cento dei cittadini, apprezzato solo dal nove. Il ministro più noto è anche il meno amato. «La gravissima emergenza sbarchi - scrivono i ricercatori - si riflette sulla sua immagine».

Tutto ciò nella giornata dedicata ai rifugiati di guerra, mentre a Ventimiglia 170 persone restano aggrappate sugli scogli, nella terra di nessuno tra la Liguria e la Francia. «L'Italia - scrive in un messaggio Sergio Mattarella - sente forte il dovere di solidarietà nei confronti di chi giunge nel nostro Paese, coltivando la speranza verso una vita più sicura. Il nostro Paese continuerà a fare quanto necessario, con l'auspicabilmente crescente contributo dell'Unione Europea e della comunità internazionale».

E Renzi: «Quando un italiano salva una vita, io sono sempre orgoglioso. Questo però è un tema difficile non solo per la delicatezza dell'argomento, ma anche per le paure che suscita.

Occorrono determinazione, buon senso e responsabilità, specie pensando che le regole europee sembrano scritte contro i nostri interessi».

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