Politica

I modelli nudi con la parolaccia La pubblicità sul casco in bici che fa litigare tutta la Germania

Sara Mauri

Metti un uomo e una donna svestiti su un cartellone e la gente parlerà. Facile, semplice, quasi scontato: è la regola base del «purché se ne parli». Da un paio di giorni, in Germania, le chiacchiere sono tutte per la nuova pubblicità tedesca per la sicurezza in bicicletta. Il video è già stato diffuso; i cartelloni nelle strade saranno installati a partire da oggi. Il messaggio pubblicitario è in inglese: «Looks like shit. But saves my life». Un tono abbastanza insolito per un'autorità tedesca. Potremmo tradurlo così: «Sembra m..., ma mi salva la vita. O con un tono più soft: «È brutto, ma mi salva la vita». Cosa? Il casco in bicicletta. Non tutti i giovani usano la parola shit. Gli stessi inglesi, farebbero fatica ad usare il termine per una campagna di sensibilizzazione di un ministero. «Si tratta di farsi notare», secondo il ministro dei trasporti Csu, Andreas Scheuer. Molti politici tedeschi - soprattutto nel Partito socialdemocratico (Spd) - considerano la pubblicità sessista, molti si indispongono per la volgarità dei toni del testo pubblicitario. La campagna per i caschi da bicicletta è stata pesantemente criticata.

Una delle protagoniste della campagna è Alicija Köhler, concorrente di German Next Topmodel, con il suo caschetto viola e il suo reggiseno di pizzo. Ma in mutande ci sono pure dei modelli maschi. E se ci sono sia maschi, sia femmine, c'è perlomeno parità. Giovani e belli: donne in lingerie, uomini in mutande. Le biciclette, però, non appaiono mai. Le visualizzazioni del video, con 1,78 milioni di spettatori tra i 14 e i 49 anni, secondo Scheuer confermano «che abbiamo raggiunto questo gruppo target molto bene». La campagna punta a giovani che non indossano il casco perché lo considerano brutto. Su Twitter, Scheuer ha scritto: «I caschi da bicicletta ora vengono discussi in tutta Europa». In Germania, nel 2018, 432 ciclisti sono morti in incidenti stradali; il 40% dei ciclisti under 30 non possiede il casco e soltanto l'8% dei ciclisti di età compresa tra 17 e 30 ne indossa uno: questi i dati del ministero.

Però, il video ha fatto scatenare le proteste. Donne e uomini vestiti in biancheria intima sono la scelta giusta per veicolare il messaggio? E soprattutto, è il linguaggio giusto per un'autorità statale? Il General German Bicycle Club (Adfc) ha criticato duramente la campagna. Secondo l'Adfc, ci sono molte questioni che dovrebbero essere prese in considerazione, come ad esempio una maggiore sicurezza stradale o evitare e prevenire incidenti. Manja Schüle, membro del Spd, ha definito la campagna come «profondamente sessista». «Donne e uomini seminudi non dovrebbero essere messi sui poster a spese dei contribuenti», ha detto la parlamentare Katja Mast al Passauer Neue Presse. Le critiche arrivano anche dai Verdi. Stefan Gelbhaar: «Invece di pubblicità sessista senza effetto, Scheuer dovrebbe finalmente prendere sul serio la sicurezza del traffico sulle nostre strade».

Il ministro della Famiglia Franziska Giffey (Spd) ha scritto su Facebook: «Caro Andreas Scheuer: con il casco, anche vestita!» e poi ha pubblicato una foto di lei con la sua bicicletta.

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