Politica

I "paletti" di Renzi aiutano Salvini

Senza l'accordo sulle riforme il voto sul caso Gregoretti si rinvia

I "paletti" di Renzi aiutano Salvini

Il destino di Matteo Salvini si incrocia con la partita che gioca l'altro Matteo (Renzi). La trattativa nella maggioranza giallorossa, tra renziani, Pd e Cinque stelle, rischia di trasformarsi in un assist per il leader della Lega: Italia viva cerca di andare all'incasso su legge elettorale, prescrizione e revoca delle concessioni autostradali ai Benetton. Costringendo gli alleati di Pd e M5S al rinvio della votazione in giunta al Senato sull'autorizzazione a procedere contro Salvini per il caso della nave Gregoretti. I tre senatori di Iv sono decisivi: Ettore Rosato annuncia che voteranno per l'autorizzazione a procedere. Ma non è da escludere l'astensione, che rischia di mettere in salvo l'ex ministro dell'Interno dal processo. La votazione è fissata per il 20 gennaio prossimo: una settimana prima dell'appuntamento elettorale in Emilia Romagna e Calabria.

Pd, Cinque stelle e Leu hanno già annunciato che diranno sì al processo per il leader della Lega. Italia Viva è disponibile ad allinearsi alla maggioranza. Ma vuole portare a casa un accordo politico su tre punti: prescrizione, legge elettorale e revoca delle concessioni ai Benetton. La trattativa è appena iniziata. E non sembra in discesa. Senza intesa con i renziani, il voto su Salvini slitta.

Se Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti hanno trovato un punto di sintesi nel vertice di Palazzo Chigi sulla legge elettorale, posticipando a dopo il voto nelle due Regioni la verifica di maggioranza, Renzi vuole incassare subito. E dunque l'unica soluzione, per evitare una clamorosa sconfitta delle forze di maggioranza, è lo slittamento del voto in giunta. La trattativa è ferma sui tre dossier. Si parte dalla legge elettorale: Pd e Cinque stelle sono d'accordo su un sistema proporzionale al 5%. Italia viva teme lo sbarramento. E punterebbe al 4% con soglia circoscrizionale e non nazionale.

Più complicata la partita su prescrizione e revoca delle concessioni. Dal Primo gennaio è in vigore la riforma Bonafede, che azzera la prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Ieri, Luciano Nobili, deputato renziano, ha chiarito la posizione di Italia viva: «Sulla prescrizione la palla è nelle mani di Bonafede e del M5S, come abbiamo ribadito più volte. Noi di Italia viva siamo pronti a discutere se c'è la volontà di correggere questa barbarie giuridica. Altrimenti voteremo la proposta Costa (di Forza Italia, ndr) e tutte le forze politiche si assumeranno le proprie responsabilità davanti ai cittadini, che non possono essere condannati a processi senza fine, il contrario della giustizia». «Se posso permettermi un consiglio ai Cinque stelle, accelererei - aggiunge Nobili - perché ho l'impressione che dopo le Regionali in Emilia-Romagna avranno altri problemi di cui occuparsi». Mentre due giorni fa, dalle pagine del Messaggero, Renzi è stato chiaro e netto sul no alla revoca delle concessioni autostradali ai Benetton. I Cinque stelle, dal canto loro, provocano, promettendo un provvedimento per cancellare il Jobs act. Ma Renzi ribatte colpo su colpo, sparando contro il sindaco di Roma Virginia Raggi (M5s) per la gestione fallimentare dei rifiuti. Una guerra di veline e veleni. Che allontana l'accordo.

E rischia di salvare (per ora) la pelle a Salvini.

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