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I pm torchiano Romeo su promozione e polizze. E adesso tocca a Marra

Sindaco sulla graticola: dagli interrogatori dei fedelissimi possono arrivare altri guai

I pm torchiano Romeo su promozione e polizze. E adesso tocca a Marra

Roma - È provato Salvatore Romeo, quando a notte fonda esce dal faccia a faccia con i magistrati. «È andata bene, ma ho avuto giornate migliori», dice ai giornalisti dopo oltre cinque ore e mezzo di interrogatorio. Ogni tanto qualche pausa, sollecitata dallo stesso ex capo della segreteria politica di Virginia Raggi, per confrontarsi con gli avvocati sulle numerose contestazioni dei pm.

L'accusa è di abuso d'ufficio in concorso con la sindaca grillina per la sua nomina, quella che gli triplicò lo stipendio e che prima ancora di finire nel mirino della Procura, ad agosto, era stata criticata dall'allora assessore al Bilancio Marcello Minenna, e dal magistrato Carla Rainieri, l'ex capo di gabinetto che nel dimettersi in polemica con la sindaca presentò l'esposto dal quale è partita l'indagine. Ma i magistrati sono andati oltre la nomina, hanno insistito sulla questione delle due polizze, per un totale di 33mila euro, stipulate da Romeo indicando come beneficiaria la Raggi nel gennaio del 2016, quando era ancora un semplice dipendente comunale e sei mesi prima che l'avvocatessa grillina scalasse il Campidoglio e lo mettesse a capo della sua segreteria. Strumenti finanziari sicuri, si è difeso lui. Così come gli altri 100mila euro investiti in altre polizze intestate a consiglieri grillini e funzionari comunali. La Raggi ha negato di esserne stata al corrente e chiesto al suo ex fedelissimo di cambiare beneficiario, anche se sulla causale della polizza Romeo aveva indicato «rapporto affettivo». Lui poi aveva smentito di aver avuto una relazione con la sindaca, ma il gossip ha ripreso vigore dopo l'intervista della Stampa in cui è l'assessore all'Urbanistica Paolo Berdini a dare per certo che la Raggi fosse l'amante di Romeo. I pm continuano a lavorare per verificare il vero obiettivo di quelle polizze e per escludere che fossero una garanzia su eventuali favori. «I magistrati che hanno fatto sul mio conto indagini patrimoniali molto complesse - ha detto Romeo - hanno voluto approfondire ogni dettaglio e analizzare ogni sfaccettatura della vicenda. Non mi sembra che abbiano fatto contestazioni nuove». Romeo ritiene di aver chiarito tutto. Su alcuni punti, però, il suo legale dovrà presentare una memoria ai pm, così come si è riservata di fare la Raggi la scorsa settimana al termine del suo interrogatorio su un'altra nomina, di Renato Marra a capo del Dipartimento Turismo del Comune. La sindaca è accusata di abuso d'ufficio e falso per aver detto di aver agito in piena autonomia, senza ingerenze da parte del fratello, Raffaele Marra, all'epoca capo del personale capitolino e ora in carcere per un'altra vicenda di corruzione, per la quale ha appena fatto ricorso in Cassazione chiedendo la scarcerazione. Tra qualche giorno toccherà a lui essere interrogato sulla questione nomine. Insomma, sul Campidoglio non sembra ancora tornare il sereno.

Ma la Raggi va avanti, forte dell'appoggio di Grillo, nel continuo timore di nuove tegole.

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