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I riservisti del lavoro che tappano i buchi dell'Italia

I riservisti  del lavoro  che tappano i buchi dell'Italia

A volte ritornano ed è un bene per tutti. I poliziotti per esempio. A Reggio Emilia il questore Antonio Sbordone ha annunciato che, grazie a un accordo con l'Associazione nazionale della Polizia di Stato, gli agenti in pensione potranno tornare in servizio. Magari, vista l'età, con mansioni più da ragionier Filini che da Magnum P.I., ma la Polizia, per chi ci ha passato una vita rischiando la vita ogni giorno «resta la loro casa e l'uniforme la loro bandiera». Un urlo di battaglia che suona come un grido d'aiuto. Fa solo un certo effetto che a gridare aiuto sia la Polizia.

A L'Aquila invece quelli che ritornano sono i medici. Ci tocca, spiega il presidente dell'Ordine dei Medici Maurizio Ortu. Ma non è il solo. Dal Veneto al Friuli e all'Emilia Romagna, passando per il Molise sono 56mila i dottori che mancano e nei prossimi 10 anni ad andare in pensione saranno 7 camici bianchi su 10. Manca il ricambio: i bandi per chirurghi, ginecologi e radiologi vanno deserti un po' dappertutto.

Ritornano anche a Genova, ma sono gli autisti. dei pullman. La colpa però qui è del crollo del Ponte Morandi. Per garantire la scuola media agli studenti delle zone colpite direttamente o indirettamente dalla tragedia il servizio di trasporto pubblico, in mancanza di personale e in attesa di assumerne di nuovo, si affiderà per tre mesi agli autisti di una volta. «Sono loro che hanno telefonato per chiederci se avevamo bisogno di aiuto» spiega l'amministratore unico di Amt Marco Beltrami. È la prima volta che succede e, siccome siamo la patria delle lamentele, la polemica non è mancata nemmeno qui. Pazienza.

Non c'è solo l'Italia degli umarel ipnotizzata dai cantieri o quella della corsa sfrenata a quota 100. L'Italia dei pensionati lavoratori, mezzo milione di irriducibili, o del volontariato che si occupa degli ultimi.

C'è soprattutto un'Italia di riservisti loro malgrado che se ne frega della doppia morale, dell'apatia sociale, degli impiegati che timbrano e poi vanno a fare pilates e dei controllori che non controllano. Che dice: c'è bisogno? E torna a tirarsi su le maniche anche se tante volte ha dato più di quanto ricevuto. Che tappa i buchi in attesa dei rinforzi, che ricuce strappi in attesa del vestito nuovo, che frena la macchina che corre verso il vuoto. E che invece di rubare il futuro lo costruiscono.

Con quella brutta parola così poco moderna che si chiama esempio.

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