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I selfie porno delle star: un vizio incomprensibile

Va bene la privacy, ok i rischi di Internet, ma la vera domanda è un'altra. Perché donne belle e famose sentono il bisogno di scatti ammiccanti?

I selfie porno delle star: un vizio incomprensibile

Se hai il sangue caldo dovresti avere anche i nervi d'acciaio. Invece non è così, non sempre. Puoi avere l'ardire di fotografarti a tette al vento, con l'indice in bocca nella peggiore replica di Lolita, con il lato b che fa capolino da una sottoveste trasparente e pure sapientemente corta o addirittura mentre il tuo fidanzato raggiunge ciò che deve raggiungere per far sì che il tuo respiro inizi la salita e i tuoi occhi si allunghino, luminosi ed esausti, fino alle tempie. Ma nel momento in cui le immagini che hai avuto l'ardire di immortalare fanno il giro del mondo, quando i tuoi scatti hot diventano armi di seduzione di massa, la faccenda ovviamente cambia. Lacrime, vergogna, violazione della privacy e un'inibizione improvvisa della quale nessuno ti avrebbe creduta capace a giudicare dagli scatti di cui sopra. Sono così i vip, si sporcano di capricci ma poi si lamentano di essere stati sporcati.

Hai voglia a far replicare gli avvocati, con il «seno del poi»... Ma a stupirci non è (più) tanto l'opportunità di mettere su internet (e quindi a repentaglio) le proprie foto intime, è proprio il fatto di avere l'esigenza di scattarle. È ormai noto di chi siano le immagini che replicano il più banale dei repertori porno (glutei spinti in fuori, divani scalati maliziosamente, sguardi rapaci che fissano il telefonino...): delle star di Hollywood. Tra loro nomi davvero eccellenti: Jennifer Lawrence, Kirsten Dunst, Arianna Grande, Kate Upton, Rihanna, Bar Refaeli e, pare, la recidiva Scarlett Johansson. Per carità, siamo tutti corpi in cerca di un lenzuolo, ma sorprende che donne tanto famose, in qualche caso avvenenti e comunque terribilmente ambite debbano ricorrere agli ammiccamenti più beceri per attrarre o tenersi un uomo.

Spesso, si sa, è proprio l'uomo a chiedere il book erotico, a insistere, a sfinire la compagna. E quelle, che ormai hanno la schiena a pezzi, il viso in fiamme, le gambe tremanti ma si sentono gagliarde come non mai per le fatiche amorose appena cessate o ancora da terminare alla fine, appagate a vanitose, acconsentono. Altri scatti solitari sembrano più doni mirati a colmare un'assenza: lei è magari a Los Angeles, il fidanzato è magari a New York, e in mezzo una notte che pare irreparabile visto che a saltarle addosso c'è solo l'assenza di lui. Una di quelle notti in cui l'unico peccato è quello di star sveglie. E allora magari per gioco, o per malinconia, o perché smetta di pizzicare quell'assillo che la punge, ecco che, sul cellulare di lui, improvvisamente lampeggia un mms. È fantasioso, ma lui ancora non lo sa. Scarica, e si apre un mondo, a distanza. Che ingenuità verrebbe da dire anche in questo caso, con le relazioni sentimentali che durano quanto uno yogurt e gli uomini, in generale, che ispirano la stessa fiducia di un coyote, consegnarsi nude (e solo nude, nel migliore dei casi) a un tipo che oggi ci piace ma domani potrebbe rivelarsi un killer sentimentale seriale, un ricattatore, un minorenne o vai a sapere cos'altro. Uno al quale magari non si affidano le chiavi della casa di Malibù o il guinzaglio del chihuahua, diventa improvvisamente (complice il caldo, la solitudine, e la montata ormonale) il detentore di ciò che abbiamo di più caro: noi stesse, nella versione da consegnare in esclusiva.

È quasi incomprensibile capire cosa passi nella testa di certe donne (tanto famose, in qualche caso avvenenti e comunque terribilmente ambite) nel momento, in quel momento, in cui afferrano il cellulare.

Ma una cosa è certa, se questa è ormai la moda, o il modo, andassero almeno tutte a lezione dalla Loren e si riguardassero l'inarrivabile spogliarello in Ieri, oggi e domani : se proprio devono spogliarsi, che almeno imparino.

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