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I tre leader al Colle: "Pronto un governo a guida leghista". Ecco il programma

Salvini ai grillini: "Scendano dal predistallo. Il ritorno al voto? C'è il 49% di probabilità"

I tre leader al Colle: "Pronto un governo a guida leghista". Ecco il programma

Roma - «Eravamo bellissimi». Uscito dal Quirinale, il segretario della Lega Matteo Salvini ha glissato sulle frizioni con gli alleati continuando a fornire una rappresentazione di unità. «La novità del secondo giro è che il centrodestra è andato unito», ha spiegato.

I tre leader del centrodestra sono andati insieme dal capo dello Stato Mattarella e, al termine del colloquio, Silvio Berlusconi ha investito Salvini del ruolo di «leader», anticipando che avrebbe letto un comunicato congiunto «concordato». La novità, appunto. Il numero uno del Carroccio ha evidenziato che la coalizione ha trovato «una condivisione invidiabile e invidiata dalle altre forze che stanno animatamente discutendo al loro interno». Tale condivisione, ha rimarcato, consente di esprimere «unità di intenti e di programmi».

Al presidente della Repubblica è stata rappresentata «l'urgenza di una serie di provvedimenti» che la coalizione aveva annunciato in campagna elettorale. Salvini, sempre leggendo la dichiarazione congiunta, ha quindi ricordato le «emergenze» per le quali gli italiani aspettano risposte: la riduzione delle tasse, il lavoro per i giovani, la riforma delle pensioni, la lotta alla povertà, il sostegno alle popolazioni terremotate, la lotta alla criminalità, una ferma opposizione all'immigrazione clandestina, la riforma della giustizia, la liberalizzazione e liberazione dall'oppressione burocratica. In tema di «pace e sicurezza nel Mediterraneo», il leader leghista, pur ribadendo gli obblighi di lealtà all'Alleanza atlantica, si è detto contrario ad azioni unilaterali ritenendo che «la strada maestra sia lo spirito di Pratica di Mare», dove nel 2002 Berlusconi favorì l'intesa tra Nato e Russia.

Insomma, il centrodestra è pronto «ad assumere la responsabilità unitariamente di un governo di alto profilo e di lunga durata, credibile in Europa e nel mondo, guidato da una personalità indicata dalla Lega», senza veti da parte di altri ha concluso Salvini specificando di augurarsi «altrettanta responsabilità» da parte dell'M5s e che «se continuasse il gioco di tattiche, di giochi politici e veti, vorrebbe dire che la richiesta di cambiamento sarebbe già disattesa».

Mentre Salvini e Meloni si stavano incamminando verso l'uscita, Berlusconi ha ripreso la parola e ai giornalisti ha detto: «Fate i bravi e sappiate distinguere chi è democratico e chi no, da chi non conosce l'abc della democrazia: è ora di dirlo a tutti gli italiani». Una dura replica ai quotidiani attacchi che gli giungono da M5s. «Bisogna formare un governo e noi siamo pronti a farci carico di questa responsabilità insieme, attendiamo dalle altre forze politiche lo stesso senso di responsabilità», ha poi twittato il Cavaliere. «Gli altri ci dicano ora se rispetteranno la volontà del popolo o se preferiscono gli inciuci di Palazzo», gli ha fatto eco la leader di Fdi, Giorgia Meloni.

Salvini, ospite di Quinta Colonna, ha celato l'irritazione e si è limitato a dire che «c'è il 49% di possibilità che si torni al voto e l'1% di probabilità di governi tecnici». I Cinque stelle, però, «devono scendere dal piedistallo». Se c'è un accordo sul programma, ha aggiunto, «sono pronto a un passo di lato». Porte sempre sbarrate per il Pd (Non posso governare con Renzi e Boschi»), mentre non è escluso un incontro con Di Maio. «Speriamo sul Vinitaly», ha tagliato corto puntando sulla manifestazione veronese alla quale si recheranno.

Al Cav hanno replicato i capigruppo della Lega. «Se Berlusconi risponde all'orgoglio personale, non aiuta soluzioni politiche», ha affermato Giancarlo Giorgetti. «Le parole finali di Berlusconi oggi al Colle non rispecchiano la posizione della Lega né quella del centrodestra che oggi si è espresso in maniera unitaria e concordata», ha chiosato Gianmarco Centinaio, numero uno leghista al Senato.

Il loro progetto di governo con i grillini ora si fa più complicato.

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