Cronache

I turisti grattano via la perla della Sicilia per farsi una crema

A migliaia sbriciolano la Scala dei Turchi per spalmarsela sulla pelle come cura di bellezza. Che oltretutto non funziona

I turisti grattano via la perla della Sicilia per farsi una crema

Scala dei Turchi sotto attacco. Ma questa volta il paese della mezza luna non c'entra. A mettere a repentaglio la stessa compattezza del promontorio di marna bianca sono le orde di villeggianti che senza alcun rispetto della natura e delle regole assediano uno dei siti più suggestivi del mondo che ben presto sarà dichiarato Patrimonio mondiale dell'Umanità.

Vandali più che villeggianti, convinti che staccando la pietra bianca, sbriciolandola sul posto facendone assumere la conformazione cremosa, per poi spalmarla in ogni angolo del corpo si possano ottenere miracolosi effetti sulla pelle. Roba da denuncia sul posto, solo che nessuno ad oggi è andato a disturbare questo rito quasi tribale.

La Scala dei Turchi è giornalmente teatro di questo scempio. Piccoli e grandi distruggono ciò che la natura ha donato all'uomo. Il Comune di Realmonte con i suoi due vigili urbani non può certamente andare a fare la guerra a questi visigoti. Il sindaco Puccio ha chiesto e ottenuto la collaborazione di alcuni volontari che, con pazienza passeggiano sul promontorio, «invitando» con le buone maniere i villeggianti a non staccare, disintegrare e spalmare la marna.

Appena questi volontari si girano, i visitatori della Scala proseguono nella loro opera distruttiva. É molto semplice imbattersi lungo la strada provinciale che collega il sito con Porto Empedocle con alcuni di questi bagnanti con quasi tutto il corpo incremato. Peccato però che questa sostanza non ha nessun effetto benefico per il corpo.

«Da questo momento in poi - ha detto il primo cittadino - si cambia musica. Abbiamo emesso un'ordinanza con la quale è vietato staccare rocce e cospargersi la marna sul corpo: per chi violerà l'ordinanza multe fino a 500 euro».

Fino a qualche anno fa, la Scala dei Turchi veniva frequentata molto poco e, soltanto dagli agrigentini. Poi con l'invasione dei social network, questa «bellezza» ha fatto il giro del mondo, tanto che soltanto negli ultimi cinque anni, sono arrivati centinaia di migliaia di persone da ogni angolo del pianeta. L'attenzione è stata così notevole che si è riusciti a liberare il sito dagli ecomostri che da anni insistevano lungo la spiaggia danneggiandola. Le ruspe hanno spazzato via quei vergognosi scheletri per la gioia di tutti. Proprio l'anno scorso è stato anche bloccato dalla magistratura un progetto che prevedeva la costruzione di un resort a pochi metri dal sito. L'ex attaccante della Juventus Giuseppe Schillaci, l'attuale allenatore della Fiorentina Montella, avevano già aderito all'acquisto di una delle abitazioni. La società che stava costruendo il resort aveva ottenuto i pareri favorevoli, poi l'improvviso stop all'opera dopo le denunce di Mareamico e Legambiente . Adesso, la stessa società ha chiesto un risarcimento danni di oltre dieci milioni di euro. Staremo a vedere cosa succederà nei prossimi mesi.

Nel frattempo, bisogna fronteggiare questo nuovo fenomeno, figlio dell'inciviltà e dell'ignoranza.

Realmonte e la provincia agrigentina puntano moltissimo su questo sito per rimettere nuovamente in moto l'economia con i flussi turistici. Un bene troppo prezioso per consentire che vada perduto.

Anche il Consorzio Turistico «Valle dei templi» di Agrigento ha lanciato ieri un appello al Governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, per trovare una soluzione con l'istituzione magari di un servizio di controllo permanente.

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