Politica

Immigrato schiaffeggia la deputata leghista

Silvia Covolo: «Aggredita da un uomo senza motivo». E Facebook censura la foto

A sinistra, la deputata leghista Silvia Covolo; a destra il presunto aggressore (foto Massimo Bitonci)
A sinistra, la deputata leghista Silvia Covolo; a destra il presunto aggressore (foto Massimo Bitonci)

Deputata leghista schiaffeggiata da un uomo di colore in stazione. «Stavo trascinando il mio trolley per raggiungere i colleghi parlamentari. All'improvviso sono stata colpita al volto da una mano. Ho visto questi stranieri che ridacchiavano. I miei colleghi erano dieci metri più avanti e se non ci fossero stati loro».

Si sfoga così con il Giornale, Silvia Covolo, neo parlamentare vicentina, aggredita giovedì sera in stazione a Padova, mentre rientrava da Roma con l'ex sindaco Massimo Bitonci e con un altro deputato leghista, Germano Racchella. Un episodio raccontato subito da Bitonci su Facebook, con un post poi rimosso, contenente anche l'immagine del presunto aggressore. «Aggressione in stazione a Padova. Silvia Covolo, neo parlamentare, mentre stava uscendo è stata picchiata con uno schiaffo in pieno volto da un uomo di colore che sono riuscito a fotografare. Dopo lo schiaffo è scappato assieme ad altri due, sempre stranieri. Abbiamo fermato e avvisato due agenti che stanno effettuando le indagini». Il post ha fatto il giro del web, oltre allo sfogo: «La stazione di Padova è uno schifo, attenzione! Questa gentaglia deve essere rimandata a casa! Basta!». E infatti non è una novità che a girare per la stazione patavina di sera, ma anche di giorno, c'è paura perfino ad andare in due. Uomo e donna che siano. «Non mi sono sentita per niente sicura conferma la Covolo che ieri ha sporto denuncia Massimo si è avvicinato minacciando di chiamare la polizia e alla fine i tre si sono dati alla fuga. Solo dopo dieci minuti abbiamo trovato una pattuglia. Non è possibile, Padova è una città universitaria. I tre erano in stato di euforia, molto esuberanti. Quell'uomo mi ha colpita da dietro senza motivo».

Ora al setaccio anche le telecamere di videosorveglianza presenti in stazione.

Bitonci ha anche scritto un post denunciando i presunti tentativi di censura da parte dell'ex portavoce del sindaco, al centro qualche mese fa di uno scandalo per il suo stipendio: «Il portavoce da 100mila euro l'anno, Massimo Bettin, sta telefonando ai giornalisti per cercare di contenere la notizia dell'aggressione». SBet

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