Cronache

Un impero dai maglioni alle Autostrade

Finanziarie, abbigliamento e trasporti: la holding è valutata 12 miliardi

Un impero dai maglioni alle Autostrade

Erano quattro i fratelli Benetton che hanno dato origine, negli Anni 60, a un impero da oltre 12 miliardi di euro e 67mila dipendenti, partendo da una frazione di Treviso armati solo di una macchina da maglieria: oltre a Gilberto e a Carlo, anch'egli recentemente mancato, Luciano e Giuliana. E se, all'origine della fortunata ascesa della dinastia, vi è stata l'intuizione di Luciano e Giuliana di produrre e vendere maglioni colorati, in un mondo, all'epoca, prevalentemente in bianco e nero, la vera svolta è arrivata negli anni 90 con la decisione di Gilberto di investire i proventi della moda in altre attività espandendosi prima di tutto in Italia, grazie all'aggiudicazione delle concessioni e delle partecipazioni messe in vendita dall'ex Iri a iniziare dal 28% di Sme (gruppo Gs e Autogrill) acquisito nel 1995, per proseguire con il 30% di Autostrade rilevato nel 2000 e poi anche all'estero dove proprio in questi ultimi mesi era riuscito a definire l'acquisizione delle autostrade spagnole di Abertis.

Oggi la dinastia veneta rimane uno dei principali riferimenti nell'universo imprenditoriale italiano attraverso Edizione, la finanziaria di famiglia di cui Gilberto era vicepresidente e di cui i quattro rami originari detengono quote paritetiche attraverso singole casseforti. Alla finanziaria fanno capo i diversi rami di attività che spaziano dall'abbigliamento con l'omonimo brand Benetton, sempre più marginale all'interno dei bilanci di famiglia (oggi il tessile vale 618 milioni di euro); alla ristorazione con il 50,1% di Autogrill; all'immobiliare con l'azienda agricola Maccarese, Compania de Tierras Sud Argentino, società acquisita nel 1991 e attiva nel settore agricolo e nell'allevamento del bestiame, Ganadera Condor e Edizioni Property; alle infrastrutture (che rappresentano oltre metà degli investimenti del gruppo) con il 32,4% di Eurostazioni, il 29,9% delle infrastrutture digitali di Cellnex e, soprattutto, il 30,2% di Atlantia che, a sua volta, controlla Autostrade per l'Italia, Aeroporti di Roma, Abertis, il 15% di Eurotunnel e il 40% dello scalo di Nizza. Negli anni la finanziaria ha poi iniziato a diversificare anche nei salotti buoni della finanza tricolore.

Negli ultimi mesi Edizine, presente fin dal 2005 in Generali ha aumentato la sua partecipazione nel Leone di Trieste al 3,05% in vista dell'assemblea del prossimo anno che dovrà rinnovare il cda della prima compagnia assicurativa italiana. Alla quota in Generali, Edizione affianca anche il 2,1% detenuto in Mediobanca che del leone di Trieste è il principale azionista. Nel corso degli ultimi quindici anni la finanziaria veneta è stata presente anche in Pirelli e in Telecom dove ha accompagnato Marco Tronchetti Provera dal 2001 al 2009. Uno degli investimenti meno fortunati della dinastia di Ponzano veneto.

Edizione, presieduta da Fabio Cerchiai e guidata da Marco Patuano, ha chiuso l'ultimo esercizio con ricavi consolidati pari a 12,1 miliardi.

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