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Incendio nel palazzo: ragazzino in fin di vita

Le fiamme sono divampate alla periferia della città. Ora il 13enne è in rianimazione

Incendio nel palazzo: ragazzino in fin di vita

Milano Le fiamme e il fumo sono divampati al decimo piano, ma erano talmente alti che hanno raggiunto quello superiore e poi sono sfociati sulla facciata fino al 14esimo: lo testimonia l'enorme macchia nera che colora fino al tetto la parete del palazzone marrone di via Cogne 20, dove ieri intorno a mezzogiorno è scoppiato un terribile rogo. Tredici le persone rimaste intossicate e soccorse, 3 in codice giallo, le altre in verde. Uno in rosso. La situazione più grave era proprio quella di Haytam, il ragazzo di origine marocchine ma con cittadinanza italiana, trovatosi nella condizione peggiore. Era solo in casa ed era bloccato, forse anche dai suoi problemi di emotività: doppiamente prigioniero, ieri pure di quell'appartamento diventato una fornace senza scampo. Era tornato dalla mamma «in vacanza», dopo un periodo passato nella comunità in cui viveva a causa dei suoi problemi, e dove avrebbe dovuto recarsi di nuovo nei prossimi giorni. I suoi genitori ieri lo avevano lasciato solo per andare a lavoro: hanno fatto in tempo a sentirlo al telefono mentre raccontava quello che gli stava succedendo. Tredici anni ma un corpo da ragazzone di un metro e ottanta, tanto che i vigili del fuoco che lo hanno preso insieme a due carabinieri, due poliziotti e un operatore di protezione civile lo hanno scambiato per adulto. Arrivato poi nelle mani dei sanitari del 118, era già in arresto cardiaco. Il fumo nero, densissimo e caldissimo gli aveva pervaso i polmoni. Ha lottato fino a sera tra la vita e la morte: la sua vita è appesa all'Ecmo (la macchina per la circolazione extracorporea) nel reparto di rianimazione dell'ospedale Sacco. «Mio figlio sta morendo», ha detto disperata la madre - colta anche lei da un malore - fuori dall'ospedale.

Allo stesso fumo hanno ceduto persino le visiere di plastica speciale di cui sono forniti gli elmetti dei vigili del fuoco: alcune si sono sciolte durante l'intervento. Dal momento dell'allarme alle 12:05, la maxi emergenza è stata chiusa intorno alle 14:30. Gli altri condomini sono stati evacuati nel corso del pomeriggio: una settantina circa le persone sfollate, molte delle quali hanno passato la notte fuori casa e sono state assistite con pasti caldi e coperte dalla protezione civile del Comune. Resta da verificare invece l'agibilità dell'edificio residenziale popolare colpito dalle fiamme. I più danneggiati sono risultati sicuramente gli appartamenti agli ultimi piani. Fino a quell'altezza si sono dovute snodare, per salvare le persone intrappolate da un lato e dall'altro, le autoscale dei pompieri, accorsi con 10 mezzi e almeno 50 uomini.

Indagheranno sulle cause del rogo, coordinati dalla pm Ilaria Perinu, i carabinieri della stazione Musocco della compagnia Porta Magenta, che insieme al Radiomobile sono stati i primi ad arrivare. Dalle prime informazioni però, sembra che sia stata una caldaia esterna montata sulla parete della casa del decimo piano a provocare l'incendio.

Fiamme e fumo hanno poi risalito gli appartamenti, dai tubi attraverso i locali, fino ad invaderli completamente.

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