Politica

Inchiesta su 30 vigili assenteisti. Ma Grillo li difende lo stesso

Primi provvedimenti per il boicottaggio di Capodanno: rischiano dalla sospensione di 11 giorni al licenziamento. Le dietrologie di Beppe: "Criminalizzati per non parlare della mafia a Roma"

Inchiesta su 30 vigili assenteisti. Ma Grillo li difende lo stesso

Più che la politica a Grillo interessa la filosofia. Idealizzare un mondo perfetto non costa nulla e fa un certo effetto. Idealismo, appunto, secondo le garzantine . Del resto sin dai tempi dei tendastrisce parapolitici si dilettava a sputtanare i furbetti. Memorabili le invettive contro i fannulloni di Stato. Da qualche tempo però Beppe sembra aver smarrito il manuale; non si capisce più se ci fa o se ci è. In effetti difendere i vigili romani dopo la figuraccia di Capodanno pare troppo. Vigili che saranno puniti, fa sapere il Comando della Municipale. Per trenta di loro è già stata depositata presso la commissione disciplinare del Comune la proposta di punizione. Si va dalla sospensione di 11 giorni all'improbabile licenziamento. Diciamo, facendo una media ponderata, che ci potrebbe scappare un trimestre a casa. Grillo non ci sta, ma la sua versione fa acqua da tutte le parti: «L'accanimento mediatico contro i vigili romani da parte del governo e dei giornali ha come obbiettivi distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dalla vicenda di mafia capitale collusa con i politici del Comune di Roma e criminalizzare una categoria per agire con misure più restrittive nei confronti di una parte del pubblico impiego». Sarà: certo è che Beppe ancora una volta riesce a mettere d'accordo quasi tutti.

Annota ironicamente il senatore antimafia del Pd Franco Mirabelli: «Pur di dar contro al governo, Grillo riesce a giustificare anche i vigili assenteisti». «La mafia non esiste, bene i vigili assenteisti, Grillo ha toccato il fondo» scrive il deputato Pd, Emanuele Fiano, su Twitter. Anche il leader della Lega Nord, Matteo Salvini boccia Grillo: «Se qualcuno a Capodanno era assente ingiustificato deve pagare. Se uno sbaglia nel privato va a casa e questo deve avvenire anche nel pubblico, via con le ispezioni adesso...».

E a proposito, al Comando della Polizia municipale, dopo tanto scetticismo, ieri sono arrivati due ispettori del ministero della Funzione pubblica. Le indagini andranno avanti per un paio di settimane. Sarà difficile verificare l'autenticità di tante malattie brevi dichiarate il 31 dicembre, in mancanza di tempestive visite fiscali. A questo punto l'attenzione si sposta sui certificati presentati successivamente e con ricette bianche: ossia quelle scritte su carta intestata del medico, dove manca la certezza sulla data di emissione. Altre situazioni da verificare sono quelle in cui la giornata di ferie o di permesso sia stata comunicata all'ultimo momento: in questo caso bisognerà accertare se i tempi e i modi della comunicazione siano stati corretti. Alla fine, tutto il materiale raccolto sarà trasmesso all'Autorità garante degli scioperi che ha già annunciato di voler approfondire la vicenda.

Qualche falla, a quanto pare, si registra anche sul fronte opposto. Molti vigili in reperibilità raccontano di essere stati richiamati in servizio con un sms. Un metodo poco ortodosso giustificato dall'urgenza, se non fosse che i messaggi, secondo Cosentino della Cisl-Fp, sarebbero arrivati anche ad agenti trasferiti o in pensione: segno, questo, della necessità di un rinnovo dei database. Il giallo che mancava. «Inoltre - fa notare l'Ugl - anche in caso di indagine disciplinare esistono tempi e modalità previsti per presentare le motivazioni e solo in seguito un'eventuale convocazione, con la facoltà per il lavoratore di farsi assistere da un legale». «E poi - ribadisce il sindacato - chi rifiuta gli straordinari non viola la legge».

Sembra facile.

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