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"Incompatibile in Consob". Grillini spaccati su Savona

Minenna, il candidato M5S silurato al fotofinish: «Io non capitolo». Brunetta (Fi): niente giochi

"Incompatibile in Consob". Grillini spaccati su Savona

A voler dar retta alle indiscrezioni, forse non è del tutto chiusa la vicenda della nomina del ministro Paolo Savona a presidente della Consob. E non tanto per la questione delle incompatibilità, come vedremo, o dell'«ineleganza» denunciata da molti nelle modalità di nomina, quanto piuttosto per i giochi all'interno dei Cinquestelle, dove non tutti avrebbero preso di buon grado la scelta. A cominciare proprio dal grande escluso, per mesi convinto di avere la strada spianata, Marcello Minenna. Le attestazioni di stima del giorno dopo la defenestrazione, diciamo, non l'hanno placato. Tutt'altro: gli hanno messo sale sulla ferita. Riconoscimenti «dovuti», secondo l'ex assessore al Bilancio della giunta Raggi, oggi ancora sostenuto da settori grillini. «Epitaffi non graditi», secondo versioni ancora più battagliere.

Le indiscrezioni uscite ieri sul Foglio, non smentite dal diretto interessato, raccontano di un Minenna fuori di sé durante il Cdm che ha avallato la decisione, proponendola per l'iter che vedrà ora i pareri non vincolanti delle commissioni Finanze di Camera e Senato, la ratifica definitiva del Cdm e, infine, il decreto presidenziale di nomina. «Vi state mettendo in un vicolo cieco... Io ve lo dico: vi state suicidando, con Savona... Di Maio ha voluto sapere se io capitolavo, ma io non capitolo! E poi anche Fraccaro era perplesso, mi ha detto Morra... L'ho già detto anche a Carla...», questo lungo sfogo telefonico, raccolto dal cronista del Foglio che gli era accanto, testimonierebbe una furia che le ulteriori indiscrezioni di un «non gradimento» del Quirinale sul suo nome non hanno certo sedato. Minenna però ha poche frecce, oramai, al proprio arco. La «Carla» citata al telefono - dovrebbe trattarsi dalla Ruocco, cui l'ex burocrate è molto vicino -, può fare fuoco e fiamme a sua volta in commissione, ma la decisione risulta presa ed è difficile che venga ripudiata ora che le opposizioni continuano a protestare per i profili di incompatibilità e di non opportunità. In particolare, l'azzurro Brunetta sospetta una «polpetta avvelenata passata al Quirinale» e un «gioco sulla pelle delle istituzioni: i grillini hanno usato il paravento del Quirinale per mascherare una faida politica tutta interna tra gli ortodossi pro Minenna e il trio Di Maio - Conte - Buffagni con ben altre idee». In ballo ci sarebbero anche pesi e contrappesi ministeriali perché, secondo il sottosegretario Buffagni, Savona «era in quota Lega» e il suo posto, per ora ricoperto ad interim da Conte, prima o poi potrebbe dar luogo a un più ampio rimpasto. Eventualità abbastanza realistica dopo le Europee, sempre che le fibrillazioni sulla tenuta del governo, diventate quotidiane, non facciano saltare il banco prima.

Riguardo i profili di incompatibilità, sia un lungo comunicato di Palazzo Chigi, sia una nota del vicepremier Di Maio, giurano e spergiurano sulla loro inconsistenza. «Prima della nomina abbiamo verificato le incompatibilità, siamo coscienti che è compatibile», ha spiegato Di Maio. Che ha poi puntualizzato sull'«accordo di maggioranza», ma solo dopo «aver chiesto a lui se fosse d'accordo, non era mica un'azione per rimuoverlo da quel ruolo...». Per Di Maio, Savona è stato messo lì come «sentinella per i consumatori e non più per i banchieri». A chi gli faceva notare l'età del presidente Consob designato, mettendola in relazione alla durata del mandato, Di Maio ha voluto replicare con una battuta: «Lunga vita al professor Savona!».

Considerando le sette vite politiche del personaggio, non ce n'era neppure tanto bisogno.

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