Politica

Indagato il sindacalista che aggredì l'ad di Poste

Roscigno, già licenziato, accusato di truffa. Aveva contestato violentemente Caio

Un anno e mezzo fa aveva organizzato un vero e proprio agguato «televisivo» all'amministratore delegato e direttore generale di Poste Italiane Francesco Caio. Ora Raffaele Roscigno, 34 anni, ex dipendente della stessa società nonché sindacalista (è il segretario milanese della Cisl), è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Locri per l'articolo 640 del codice penale. Vale a dire truffa. Ai danni proprio delle Poste italiane. Con lui tra gli indagati c'è anche Giuseppe Strangio, 57 anni, già direttore dell'ufficio postale di Siderno Marina, in Calabria.

Tutto parte da Strangio che, secondo l'accusa, avrebbe favorito alcune cosche calabresi nell'attività di riciclaggio di denaro, favorendo dapprima il «mascheramento» dei soldi (il direttore chiudeva un occhio su operazioni sospette e movimentazioni oltre una certa cifra, evitando l'identificazione dei clienti e la segnalazione obbligatoria) e poi l'investimento nell'acquisto di farmacie al Nord. Tra gli episodi più sospetti l'acquisto di un'avviata farmacia in piazza Caiazzo a Milano per oltre 2 milioni di euro. Tra gli effetti collaterali del business, la scelta di molti rampolli ndranghetisti di laurearsi in Farmacia, per entrare poi in un settore che «garantisce un reddito e un posto di lavoro sicuri oltre a una rispettabilità sociale», come spiegò il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini.

E Roscigno? Avrebbe anche lui una parte in commedia, perché Strangio si era rivolto a lui per favorire l'assunzione di un suo parente alle poste, il tutto «immortalato» in un'intercettazione resa poi nota. «Un episodio che indigna per il prezzo altissimo in termini di disoccupazione che pagano i giovani», disse la Boccassini.

Roscigno per questa triste storia fu licenziato dall'azienda e ora rischia una condanna penale. E pensare che era passato se non alla storia almeno alle cronache come «postino eroe» per la aggressione verbale e mediatica (fu ripresa da Striscia la Notizia) all'amministrazione delegato di Poste Italiane Francesco Caio nel corso di una visita di quest'ultimo al Centro smistamento di Milano Borromeo.

Riscigno allora contestò a Caio con toni insultanti lo stipendio troppo alto e i tanti tagli. RCr

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