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Indagine sulle nomine della Raggi, perquisizioni in Campidoglio

A due anni da Mafia Capitale, la polizia giudiziaria torna in Campidoglio: sequestrati i documenti della giunta M5S

Indagine sulle nomine della Raggi, perquisizioni in Campidoglio

Virginia Raggi come Ignazio Marino: tornano i finanzieri in Campidoglio.

Ieri mattina, infatti, la polizia giudiziaria ha effettuato perquisizioni nella sede del Comune di Roma Capitale. Al centro delle ricerche degli ufficiali - presentatisi in borghese - ci sarebbero documenti relativi alle nomine di alcuni dirigenti decise dal sindaco nei mesi scorsi e oggetto di inchiesta dopo l'esposto presentato dall'ex capo di gabinetto Carla Romana Raineri.

Gli agenti hanno portato via diversi faldoni, tra cui tutti i pareri e le determine sui compensi, che ora saranno esaminati dagli inquirenti. Per l'inchiesta non ci sono ancora né indagati, né ipotesi di reato.

"Nulla da nascondere", assicura la Raggi su Twitter, "Ho messo a disposizione i documenti richiesti in assoluta serenità".

"Questa vicenda sta assumendo dei contorni ridicoli", ha poi detto ai giornalisti, "C'è la magistratura che lavorerà a fronte di un esposto denuncia. Per fortuna il pm ha l'obbligo di esercitare l'azione penale. Quando la magistratura chiede atti noi siamo lieti di fornirli. C'è massima trasparenza. È simpatico che tutto questo sia stato fatto dall'ex capo di gabinetto che di fatto è stata nominata con una procedura che io ritenevo illegittima".

E sulla Raineri: "Io intendevo nominarla con un'altra procedura", spiega la Raggi ai giornalisti, "È stata sottoposta una procedura ex articolo 110 io ho chiesto parere all'Anac per rilevare l'illegittimità, l'Anac si è pronunciata a riguardo, sanzionando qualcosa a cui sono stata indotta. È interessante notare come l'unica persona che sia stata nominata con una procedura irregolare stia levando gli scudi ma è suo diritto farlo che lo faccia e vada avanti.

Noi collaboreremo al massimo con la procura per fornire tutti i chiarimenti".

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