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"Insulti e fandonie: è un Far Web La soluzione è vietare l'anonimato"

La parlamentare azzurra Nunzia De Girolamo: certe sconcezze vanno eliminate subit

"Insulti e fandonie: è un Far Web La soluzione è vietare l'anonimato"

Roma Onorevole Nunzia De Girolamo, lo confessi: c'era anche lei?

«Dove scusi?»

Al funerale di Riina, assieme alla Boschi e alla Boldrini nella famosa foto...

«Ma va'... Un fotomontaggio ridicolo di un funerale mai celebrato! Mi sono fatta una risata, quando ho sentito Renzi alla Leopolda. Però poi mi sono arrabbiata».

E perché? Mentre la Boldrini raccoglie firme contro la disinformazione, al grido di «#bastabufale»...

«Lo dico anch'io: basta con queste bufale. Sono ancorati alla casta, alla doppia morale. Sul Web accade di tutto, e quelli si preoccupano di un fotomontaggio assurdo. Quando vengono toccati loro, hanno reazioni isteriche. Poi dice che la gente non va più a votare...».

Il leader del Pd assomiglia sempre più a un grillino in ritardo. Dopo il populismo spicciolo, ora è passato al complottismo: prima delle scie chimiche, ha messo in mezzo Putin.

«Qui c'è un'unica persona in Italia che è stata perseguitata da fake-accuse dalla Ue e da fake-processi di magistrati e senatori, e si chiama Silvio Berlusconi. Li ha subiti, combattuti, smascherati e ora è tornato a dettare l'agenda politica. Altro che Putin e le fake di Renzi... Ma in così non si arriverà a toccare e risolvere i problemi veri».

Tipo?

«Io lo chiamo il Far Web, perché vi accade di tutto e tutto è permesso. Fatti virtuali che incidono ormai in maniera determinante sulla realtà. Fatti economici, come l'evasione fiscale degli Over the top. O il bitcoin. O il commercio on-line che uccide i nostri commercianti. Ma poi accadono anche fatti che riguardano le persone, i diritti dei cittadini».

Gli aspetti giuridici, un suo pallino.

«Sì, me ne occupo da tempo. Ora ho presentato una pdl aperta ai contributi di chi voglia affrontare con serietà l'incidenza del Far Web nelle nostre vite».

Lei parla soprattutto di fatti drammatici, come i «suicidi per la vergogna».

«Certo: i casi di quelle ragazze che non hanno retto alla circolazione sul Web di loro filmini osé. L'altro giorno ce n'è stata un'altra, a La Maddalena».

E poi c'è il quotidiano ciber-bullismo, cui sono esposti i nostri figli.

«Pensi che esiste un sito, si chiama ThisCrush, fondato proprio sull'idea di diffondere messaggi anonimi su Instagram. Vi si scrivono cose irriferibili. Questo è il primo, vero problema del fake: l'anonimato. Senza burocratizzare la Rete, propongo di porre dei limiti; se vado per strada a dare schiaffi, mi arrestano. Sul Web tutto è consentito, grazie all'anonimato garantito agli hater, gli odiatori».

Non sono l'unico problema.

«No. Difatti la mia pdl vuole introdurre anche in Italia, come in Germania e Francia, l'imprescindibile diritto all'oblio. Certe sconcezze o aggressioni lesive della dignità di una persona devono essere eliminate dalla Rete entro 24 o 48 ore, a seconda della gravità. Facendo pagare agli aggressori sanzioni salatissime: fino a 5 milioni di euro».

Strano che né i grillini tanto legati al Web, né il leader più versato per i «social» ci abbiano mai pensato.

«Vero. Ai grillini forse lo impedisce Casaleggio. Renzi nei suoi mille giorni forse era troppo occupato con tweet e dirette facebook. Aveva la maggioranza assoluta in Parlamento, e la conoscenza del Web, perché non ha proposto nulla? Perché, di certe bufale, se ne ricorda solo ora».

Vuol dire forse che è cominciata una nuova era di «fake-propaganda»?

«Quella c'è sempre stata. L'importante è che non offuschi il vero problema.

Io tanto le bufale le riconosco a naso».

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