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Le intercettazioni censurate del premier Berlusconi

Sono altre le telefonate di Silvio Berlusconi che varrebbe la pena di riascoltare per definire il giudizio sull'uomo

Le intercettazioni censurate del premier Berlusconi

Non ce la fanno a fermarsi. Anche ieri i magistrati hanno messo nel ventilatore una discreta quantità di fango, rendendo note intercettazioni, vecchie di 7 anni, di telefonate tra Silvio Berlusconi - allora premier - e l'imprenditore Gianpaolo Tarantini. I due scherzano come avviene tra uomini su belle donne e commentano - il tono ironico è palese - la cena della sera precedente. Detto che si tratta di questioni private, e detto che un primo ministro non poteva essere intercettato, il tutto fa parte della serie: e chi-se-ne-frega.

Sono altre le telefonate di Silvio Berlusconi che varrebbe la pena di riascoltare per definire il giudizio sull'uomo. Negli stessi mesi che parlava con Tarantini, il Cavaliere, per esempio, si intratteneva al telefono anche con Gheddafi per una soluzione (che si trovò) alla tratta di esseri umani che partiva quotidianamente dalla Libia. La sinistra e i suoi giornali lo massacrarono anche per questo: vergognoso - dissero e scrissero - parlare con un dittatore. Poche ore fa, il commissario europeo all'immigrazione, Dimitris Avramopoulos - un moderato centrista - ha dichiarato: «Non dobbiamo essere ingenui, il fatto che collaboriamo con dei regimi dittatoriali non significa che li legittimiamo. Noi non offriamo alcuna legittimità democratica e politica a questi regimi, ma dobbiamo cooperare laddove abbiamo deciso di lottare contro il traffico di esseri umani».

Chi aveva visto giusto? Berlusconi o i suoi «intercettatori»? E prendiamo Putin. Aver stretto legami forti - addirittura personali - con il presidente russo costò al Cavaliere una valanga di critiche e, probabilmente, anche il posto. Scusate, ma dove era ieri Matteo Renzi? Al Cremlino, dove al termine di un incontro definito «molto cordiale» con Putin, ha dichiarato: «Insieme contro il terrorismo, decisivo il ruolo della Russia».

Insisto. Chi l'aveva vista giusta? L'elenco delle intercettazioni interessanti potrebbe essere molto lungo. Le telefonate per convincere l'Europa a immettere liquidità nel sistema e porre fine al rigore (avverrà domani, grazie a Draghi), quelle per reintrodurre la responsabilità civile dei magistrati (è avvenuto ieri, seppure parzialmente) o per l'abolizione del bicameralismo perfetto (avverrà la settimana prossima). Ma chissà perché ci sottopongono solo quelle con tale Tarantini.

Continuino pure a infangare, noi continueremo a non vergognarci di un uomo che ha provato, praticamente da solo e con l'ostilità di quasi tutti, a cambiare la storia di questo Paese con una visione che gli altri si sognavano e che oggi in più d'uno, in Italia e in Europa, provano a mettere in pratica.

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