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Intesa tra Pd e 5 Stelle? Movimento diviso tra chi nega e i possibilisti

Pizzarotti possibilista, Crimi smentisce accordi e per la Lombardi "il Pd accetta il nostro metodo"

Intesa tra Pd e 5 Stelle? Movimento diviso tra chi nega e i possibilisti

All'indomani della nomina di Silvana Sciarra alla Corte Costituzionale, nome proposto dal Partito Democratico e su cui sono confluiti i voti del Movimento 5 Stelle, sostenuti da una consultazione online, i grillini cantano vittoria e smentiscono le voci su una intesa tra le due formazioni.

A parlare è Vito Crimi, senatore ed ex capogruppo al Senato, che chiede alla stampa di "non scrivere menzogne", sostenendo che "tutti i giornalai che titolano e dedicano prime pagine a presunti assi, accordi, intese e via farneticando" non fanno altro che raccontare "balle".

Per Crimi l'accordo non esiste e non c'è stato neppure uno "scambio di voti" per ottenere in cambio la nomina di Alessio Zaccaria al Consiglio superiore della magistratura (Csm). Quanto accaduto significherebbe soltanto che "ogni volta che una parte politica avanza una proposta di buon senso, noi siamo pronti a votarla favorevolmente".

A rincarare la dose è la deputata Roberta Lombardi, anche lei ex capogruppo, che dice: "Pensate se si fosse applicato il metodo 5 Stelle all'elezione del Presidente della Repubblica" oppure "all'atto di formazione del governo". E aggiunge: "Non è il M5S che vota un nome del Pd. La novità di oggi è il Pd che, dopo due mesi di paralisi, accetta ob torto collo il metodo 5 Stelle di scegliere nomi in modo trasparente e per meriti".

Una chiusura meno netta arriva dal sindaco di Parma. Federico Pizzarotti, che pure ammette che "andrebbe chiesto più ai parlamentari direttamente interessati", ritiene "del tutto evidente" che il patto del Nazareno non regge più.

Riprendendo un leit motiv grillino, non esclude che si possa portare avanti il "buon dialogo" tra Pd e M5S, che ha portato a quella che definisce "una buona soluzione" per la Consulta. "Se ci saranno convergenze su obiettivi, su delle cose concrete, che vadano ovviamente in una direzione condivisa, perché no".

Sulla stessa posizione Luigi Di Maio, che

shtml" target="_blank" data-ga4-click-event-target="external" rel="noopener">in un'intervista al Corriere della Sera ha detto oggi che "se il Pd usa il buon senso per argomenti che interessano la collettività, noi ci saremo".

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