Sono gli intrecci i grandi protagonisti delle sedute di questa edizione del Salone targata 2018. Dall'iconica paglia intrecciata di Gebruder Thonet, che presenta poltrone, sedie e sgabelli che rivisitano l'unico disegno del legno curvato e dalle paglia intrecciata, alle colorate sedute «Clipperton» di Gaber per esterno in tecnopolimero a «Comodo» di Nardi, struttura modulare in resina componibile ispirato agli intrecci dei rami. Maxi intreccio di stoffa per la poltrona che arriva dal Brasile: la «Linha underconstruction» firmata da Pedro Franco. «More contract» invece presenta sedute in legno e maxi pelle intrecciata.
Sedie e poltrone che ruotano a 360 gradi, all'insegna sempre della massima versatilità degli spazi invece per «Koinor», che rivista anche la tradizionale panca, rendendola colorata, confortevole e imbottita.
Torna anche il legno per sedute 100 per cento wooden made da Maruni disegnate da Naoto Fukasawa e Jasper Moprrison. Così la «Gu chair »di Sawaya& Moroni, che presenta in anteprima il modello in resina rossa, prodotto anche nella versione in legno. Disegnate quasi da una linea continua sono le sedie di Moroni, caratterizzate dai tratti puliti e essenziali, a volte a formare una linea spezzata come per «Mentalist» o anti intuitive come per «Fei fei», pezzo del 2012 presente in mostra.
ima la sedia può anche diventare maxi e assolvere a una funzione diversa, come la «Sedia Porta ritratti» di Gaetano Pesce disegnata per il Fuorisalone 2018. Un'installazione di circa 4 metri collocata davanti all'Accademia di Brera, una riflessione sull'evoluzione della «cultura degli oggetti» nella nostra società.
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