Politica

Investe poliziotto per fuggire Caccia a pusher marocchino

L'agente è in coma, lo straniero, irregolare ha appena 19 anni: accusato di spaccio doveva essere catturato

Chiara Giannini

Si chiama Amine Soufiane e ha diciannove anni il marocchino che l'altro ieri, in provincia di Lecco, ha investito e trascinato per alcuni metri con la sua auto un poliziotto di 33 anni della Squadra mobile che stava tentanto di bloccarlo per notificargli un'ordinanza di custodia cautelare. Ora l'agente è ricoverato in gravissime condizioni.

Il fatto è avvenuto a Mariano Comense dove i poliziotti in borghese stavano conducendo una delicata operazione antidroga. Il giovane nordafricano, un senza fissa dimora nato nel giugno del 1987, doveva essere fermato assieme con altri due extracomunitari che sono stati presi nella loro abitazione, ma al momento dell'irruzione lui si trovava altrove. Il poliziotto e il collega, a questo punto, si sono appostati attendendo l'arrivo di Soufiane, già conosciuto agli investigatori proprio per precedenti legati allo spaccio di stupefacenti (motivo per cui il giudice aveva deciso di farlo arrestare) e ad altri reati.

Evidentemente il ricercato però stava in allerta. Al suo ritorno a casa, in via Donati, l'agente gli ha intimato di scendere dall'auto, ma lui ha ingranato immediatamente la retromarcia e lo ha travolto, trascinandolo per alcuni metri. Il poliziotto ha riportato gravi traumi alla testa, il marocchino, invece, è riuscito a fuggire.

Viste le gravi condizioni del ferito, è stato necessario l'intervento di un elicottero del 118 che lo ha trasportato all'ospedale Sant'Anna di San Fermo della Battaglia, dove si trova tuttora ricoverato in coma farmacologico e in prognosi riservata. A destare preoccupazione sono soprattutto le ferite al cranio.

Intanto, da ormai più di due giorni, è caccia all'uomo. Per Amine Soufiane, che è ricercato in tutta Italia sia da polizia che carabinieri, quindi, è stato emesso un nuovo ordine di arresto, stavolta per un reato più grave. Si teme soprattutto che il giovane, ritenuto soggetto molto pericoloso, proprio per la sua aggressività e il suo agire senza scrupoli, possa essere fuggito in treno e forse avere già oltrepassato la frontiera italiana.

Sulle sue tracce è soprattutto la Polfer. Il marocchino, infatti, dopo aver travolto l'agente, che peraltro aveva una pistola in mano caduta al momento dell'impatto, è scappato, ma pochi chilometri dopo ha abbandonato l'auto. Al momento non c'è nessun testimone che possa risalire alla sua direzione, anche se la fuga è avvenuta poco dopo le 12 di venerdì, quindi in pieno giorno. Essendo però la zona del ritrovamento della vettura vicino a una stazione ferroviaria, si presuppone che Soufiane possa essere fuggito proprio in treno. Per cui è massima allerta sulle tratte ferroviarie tra Lecco e altre città.

La comunità marocchina in quell'area è decisamente numerosa e non è la prima volta che gli spacciatori creano dei problemi. Il maghrebino, ora è accusato di tentato omicidio e, qualora dovesse essere catturato, dovrà scontare una pena sicuramente maggiore di quella prevista per il reato di spaccio di stupefacenti.

«Questo - ha spiegato il segretario del Sap (sindacato autonomo di polizia) Gianni Tonelli - è il frutto dell'immigrazione incontrollata. Questa gente non ha casa, lavoro, mezzi di sostentamento, per cui delinque e si sente autorizzata a non rispettare le regole.

Basti pensare che al Nord il 50 per cento della popolazione carceraria è extracomunitaria e i conti sono presto fatti».

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