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"Gli investitori esteri stanno scappando"

"Gli investitori esteri stanno scappando"

Cinzia Meoni

Milano «Non chiamerei la reazione dei mercati di ieri catastrofica anche se mi attendo che il differenziale tra i titoli di Stato italiani e tedeschi salga ancora nei prossimi giorni» sostiene Johannes Müller, head of macro research di Dws. Dws è la società di asset management di Deutsche Bank, la banca tedesca che, nel 2011, aveva venduto a piene mani il debito italiano dando il via a quella crisi politica del Paese che aveva condotto all'avvento del governo di Mario Monti. Sette anni fa, le vendite innescate dal gruppo tedesco avevano provocato un terremoto.

«È fin troppo semplice puntare il dito contro gli speculatori internazionali di fronte alle difficoltà dei mercati. Si immagina un solo grande venditore quando in realtà sono milioni a offrire titoli sul mercato» sostiene l'esperto che poi precisa: «Dal 1999 a oggi il solo grande gruppo di investitori che ha alleggerito le proprie posizioni sul debito italiano è quello dei privati. Sono invece cresciuti gli istituzionali italiani ed esteri, le banche e anche la Bce (che negli ultimi anni con il Quantative Easing ha comprato centinaia di miliardi di titoli di debito pubblico europeo ndr)». Tuttavia, pur non vedendo singole posizioni di investitori particolarmente rilevanti sul fronte delle vendite, Müller ammette che «probabilmente a vendere è un'ampia base di investitori internazionali».

Il corto circuito creatosi ieri sul mercato, a giudizio di Müller, «è dovuto al disappunto seguito alle attese di un parametro deficit/Pil in manovra non superiore al 2%». L'esperto non si esprime su alcuna previsione futura. Più in dettaglio, sull'andamento dello spread nei prossimi giorni ricorda che «vanno considerate troppe variabili, a iniziare dalle reazioni della Commissione Europea fino a quelle delle agenzie di rating»; che, a breve, dovrebbero esprimersi sul debito italiano. Con queste premesse, peraltro, le prospettive a riguardo non sono le più roseee.

Questo scenario potrebbe, secondo l'esperto di DWS penalizzare le prossime aste di debito italiano. «I mercati odiano l'incertezza» sostiene Müller che si aspetta «condizioni più difficili» per le aste di Btp.

Nonostante le premesse, anche alzando l'asta dello spread a 300 punti base, l'esperto di fronte alla domanda sul rischio di ricapitalizzazione per le banche, ha risposto «non ritengo che un simile livello di spread sia un enorme problema per gli istituti di credito».

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