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Irma corre a 215 all'ora su Miami città fantasma Trump: Dio ci protegga

L'uragano si abbatte sulla Florida e spazza via tutto ciò che incontra: finora tre i morti

Irma corre a 215 all'ora su Miami città fantasma Trump: Dio ci protegga

Prima ha toccato terra alle isole Keys, estremo lembo meridionale degli Stati Uniti a sud-ovest del Sunshine State, poi ha investito le coste della Florida con raffiche violentissime di vento che hanno raggiunto i 215 chilometri orari. L'uragano Irma, atteso con fondatissimi timori da giorni, mantiene e forse supera le sue sinistre promesse: ha recuperato potenza invece che perderne come era stato previsto - o forse sperato - toccando nuovamente la categoria 4 su una scala di valutazione che vede la 5 come massima assoluta, e si è diretto come attirato da una calamita verso Miami, semideserta dopo i drammatici appelli lanciati dal governatore Rick Scott in persona, che ieri ha promesso che «nessuno sarà abbandonato» ma ha anche invitato a «pregare per noi».

Dopo il coprifuoco decretato per la notte scorsa, la metropoli del terzo Stato più popoloso degli Usa è apparsa all'alba come una città fantasma. È il prezzo da pagare per la salvezza dei suoi abitanti, che in grande maggioranza l'hanno abbandonata dirigendosi a nord con ogni mezzo disponibile. A Miami una delle 25 gru che non c'era stato il tempo di smontare prima dell'arrivo della tempesta è crollata su un edificio in costruzione senza per fortuna provocare feriti. Queste gru sono progettate per resistere a raffiche di vento fino a oltre 230 chilometri orari.

Per il momento si sono contate tre vittime in Florida, morte in incidenti stradali provocati dalla pioggia torrenziale, ma è purtroppo logico prevedere che il bilancio non rimarrà così contenuto. Irma si sta infatti dirigendo verso la costa occidentale dello Stato, quella che guarda verso il Golfo del Messico: nel suo immaginario mirino c'è ora la grande città di Tampa. È in questa parte della Florida che sono attesi gli effetti più disastrosi dell'uragano, come lo stesso governatore Scott ha paventato. A far paura è il rischio che le acque del mare si innalzino fino a 4 metri sopra il livello abituale, sommergendo le strade e i piani inferiori delle case in grandi città come Saint Petersburg. Ma preoccupano anche le allerta tornado che Irma porta con sé, con gli immaginabili scenari di devastazione provocata da gigantesche trombe d'aria sui territori allagati.

Le piogge violentissime stanno provocando, come previsto, massicci tagli alle utenze dell'elettricità in tutta la Florida. Le compagnie fornitrici hanno segnalato che già ieri si contavano oltre un milione e 400mila fra case e imprese scollegate dalle linee di alimentazione. Per la riparazione di alcune di queste utenze ci vorranno settimane, ha reso noto Florida Power & Light (FPL), il più grande erogatore di energia del Sunshine State.

Il disastro naturale in Florida viene monitorato con grande attenzione dalle massime autorità degli Stati Uniti. I governatori degli Stati del Sud (oltre alla Florida anche Georgia, South Carolina, North Carolina e Virginia sono in allerta) tengono direttamente informato il presidente Donald Trump, che ieri in tono apocalittico ha pronunciato la frase «Dio ci protegga».

La Casa Bianca ha intanto decretato lo stato di calamità a Porto Rico, investita da Irma nei giorni scorsi, e ha disposto l'invio di aiuti nell'isola americana del Caribe.

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