Politica

Italia e Spagna in rivolta contro il turista «mordi e fuggi»

Turisti, una manna (economica) per tanti ma non per tutti. I residenti delle città europee prese d'assalto da orde in calzoncini e infradito questa estate si sono ribellati e hanno organizzato marce per protestare, mentre l'Organizzazione mondiale del Turismo (Untwo) invita le autorià locali a fare di più per gestire il fenomeno. A raccontare l'ondata di turismo-fobia è il Guardian che riferisce addirittura di episodi di vandalismo a opera di giovani attivisti anti-turisti a Barcellona, dove la tensione è cresciuta negli ultimi anni di pari passo con l'invasione di milioni di persone, grazie anche alla diffusione di strumenti incontrollati come Airbnb. Come hanno spiegato i giovani, definiti «estremisti» dal premier spagnolo Mariano Rajoy, «il modello odierno di turismo espelle la gente dai propri quartieri e colpisce l'ambiente». Proteste si sono registrate anche a Maiorca e San Sebastian, dove è stata organizzata una marcia per il 17 agosto, in coincidenza con la Settimana Grande, la principale festa nella cultura basca.

Ma la Spagna, con i suoi 75,6 milioni di turisti all'anno, di cui 17,8 dal Regno Unito, non è l'unica a vivere il fenomeno. Anche a Venezia i residenti - 55mila persone contro gli oltre 20 milioni di visitatori all'anno - si sono ribellati e in 2mila hanno percorso in corteo la città il mese scorso protestando contro il turismo «straccione». Per il segretario generale dell'Unwto, Taleb, il turismo può essere il «migliore alleato» per la protezione e la conservazione, ma deve essere gestito correttamente. Da qui i consigli, come incoraggiare i turisti ad allargare il giro delle destinazioni, scegliendo anche quelle minori, diversificare le attività proposte e ampliare la stagione.

Come ha ricordato Duncan McCann, ricercatore al New Economics Foundation, con l'aumentata minaccia del terrorismo in Maghreb e Medio Oriente, il turismo mordi e fuggi- cui contribuisce anche il successo delle crociere e la diffusione di Airbnb - si è rivolto verso destinazioni nel Mediterraneo, mettendo sotto pressione gli ecosistemi cittadini, che non hanno trovato risposte adeguate.JGr

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