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Italiani delusi dall'esecutivo L'"annuncite" salva il premier

Ma Renzi continua a venire criticato più o meno fortemente dalla maggioranza degli italiani

Italiani delusi dall'esecutivo L'"annuncite" salva il premier

Negli ultimi giorni, il presidente del Consiglio ha partecipato a numerosi eventi - dal seminario Ambrosetti a Cernobbio alla Festa dell'Unità a Milano, sino al debutto di Porta a Porta - sottolineando in ogni occasione quelli che ritiene essere i risultati principali dell'azione di governo e, specialmente, anticipando i futuri provvedimenti che dovrebbero essere messi in atto dall'esecutivo, dalla riforma istituzionale sino alla diminuzione della pressione fiscale sulla casa.

In che misura questi ripetuti annunci influiscono sul consenso riscosso tra i cittadini da Renzi e dal suo governo? In altre parole, le promesse accrescono la fiducia o si scontrano con la disaffezione degli italiani? La risposta è contraddittoria. Da un verso, sia la figura personale di Renzi sia, specialmente, l'operato del governo vengono giudicati in maniera negativa dalla maggioranza degli italiani. Dall'altro sia il premier sia il suo esecutivo conservano il consenso di una quota significativa di elettori e sono riusciti - contrariamente a quanto è accaduto solitamente ai governi precedenti - a mantenerlo al passare del tempo e, anzi, nell'ultimissimo periodo, a incrementarlo lievemente. La campagna mediatica delle ultime settimane sembra avere avuto qualche effetto.

Oggi Renzi viene giudicato favorevolmente dal 44% degli italiani e negativamente dal 52% (il restante 4% non sa o non vuole esprimere un'opinione). Lo scorso aprile il dato della popolarità era pari al 41%. C'è stato dunque un incremento del 3%. Certo, siamo molto lontani dall'oltre 60% rilevato l'anno scorso. Fino a qualche mese fa, si era infatti registrato un netto calo di popolarità: molti avevano smesso di credere nelle promesse del premier e iniziato a essere più scettici. Oggi il trend negativo per Renzi sembra essersi fermato. Ma non nella stessa misura tra tutte le categorie di cittadini. Esprimono un atteggiamento più favorevole per l'ex sindaco di Firenze i più giovani e, al tempo stesso e in misura ancora maggiore, i più anziani: mentre coloro che si trovano nelle età centrali sia dal punto di vista anagrafico, sia da quello della partecipazione alla vita attiva - specie i 45-54enni - lo giudicano più negativamente. Ancora, Renzi risulta maggiormente apprezzato nelle regioni del Nord e nei comuni di più grandi dimensioni. Colpisce il fatto che la figura personale di Renzi pare conquistare tutta o quasi la base del Pd: tra i votanti per il maggior partito della sinistra esprime un giudizio scettico solo meno di uno su dieci. Ma il giudizio positivo su Renzi si trova anche, in misura più o meno ampia tra i votanti per altri partiti. Questi ultimi spesso lamentano, a torto o a ragione, la mancanza di alternative credibili al leader fiorentino.

Tuttavia, l'apprezzamento per Renzi come persona non significa un eguale consenso per l'operato del governo. Se si interroga, infatti, lo stesso campione di italiani in relazione all'azione recente dell'esecutivo, si rileva un livello di approvazione più tiepido. Anzi, la maggioranza degli elettori - oltre il 60% - giudica oggi negativamente l'operato del governo. La percentuale di critici è poco inferiore a quella rilevata qualche mese fa (63%), ciò che mostra comunque una tenuta (anzi, una lieve crescita) del livello di consenso: le valutazioni positive sull'esecutivo coinvolgono oggi più di un italiano su tre.

Alla prova dei fatti, comunque, il governo scontenta buona parte della popolazione. Anche in questo caso, sono particolarmente critici verso il governo gli elettori delle età centrali e i residenti al Centro e al Sud. Come era facile aspettarsi, esprimono un giudizio più negativo gli insegnanti - scottati dalla riforma «La buona scuola» - e le casalinghe. Persino all'interno dell'elettorato del Pd, le critiche verso Renzi sono più marcate di quanto si registri tra i pareri espressi sulla sua figura personale: quasi il 15% tra i votanti per il partito sentenzia un'opinione negativa sull'operato del governo. Naturalmente, l'intensità della critica è molto più elevata tra chi vota Forza Italia o Lega Nord (75%). Mentre, come si era già rilevato in passato, l'elettorato del Ncd si spacca esattamente in due: metà apprezza quanto viene fatto dall'esecutivo e metà è critica verso il governo, malgrado ne faccia parte proprio il partito che vota.

Se è vero dunque che gli annunci e le esternazioni di Renzi riescono a mantenere (o talvolta a incrementare sia pure lievemente) il livello di consenso per la figura del leader e per il governo da lui presieduto, è vero anche che specialmente quest'ultimo continua a venire criticato più o meno fortemente dalla maggioranza degli italiani.

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